Azzerato gruppo di spaccio |Saitta armato di pistola - Live Sicilia

Azzerato gruppo di spaccio |Saitta armato di pistola

L'organizzazione spacciava a Catania, nella zona di Taormina e ad Augusta. Giuseppe Saitta, ritenuto affiliato dei Pillera Puntina, questa mattina, è stato trovato in possesso di una pistola con 32 cartucce. LE FOTO. IL VIDEO DELL'OPERAZIONE - INTERCETTAZIONE 1 - INTERCETTAZIONE 2

CATANIA – Aveva la pistola sotto la maglietta con un colpo in canna. Pippo “Bimbo” Saitta quando questa mattina ha visto i poliziotti della Narcotici arrivare al Panificio di via Del Bosco dove lavora ha tentato la fuga. Gli agenti, però, sono stati più veloci di lui e lo hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip. Saitta è stato perquisito e trovato in possesso di una Beretta 9×21 con caricatore con 32 cartucce.

“Bimbo” Saitta (ritenuto vicino al clan Pillera Puntina) sarebbe il capo promotore di un’organizzazione di spacciatori di droga che piazzava cocaina e marijuana a Catania, e attraverso dei “basisti” a Misterbianco e Paternò, oltre ad Augusta (nel siracusano) e a Taormina e Giardini Naxos (nel messinese). Sono cinque le misure eseguite oggi dalla Polizia: una retata che scaturisce dall’inchiesta “Ticket” condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dal sostituto procuratore della Dda di Catania.

Oltre a Saitta è finito in carcere Antonio Testa, 43 anni (secondo gli investigatori affiliato ai Santapaola). I poliziotti si sono presentati a casa dell’indagato che era sottoposto ai domiciliari per un’altra inchiesta. Ordinanza notificata in carcere invece per Gianni Greco, 32 anni,
Luciano Testa, 35 anni, e Guido Acciarito, 35 anni. Quest’ultimo è stato arrestato (ed è già sotto processo) nell’ambito dell’inchiesta Enigma che ha azzerato il gruppo di Lineri e Misterbianco del clan Mazzei. Agli indagati non è contestata l’associazione mafiosa, ma è ben evidente come i loro contatti emersi nell’ambito di altre inchiesta fanno comprendere come nel campo degli stupefacenti si assiste sempre più spesso a una sorta di “joint venture” tra clan. Una strategia che servirebbe – a dire degli investigatori – anche a fare cartello contro le azioni di polizia giudiziaria.

L’indagine che si è sviluppata da settembre a novembre del 2011 ha permesso agli agenti della Squadra Mobile di tracciare l’organigramma del gruppo criminale che aveva come dominus, Giuseppe Piazza.  La piramide si divideva in due gruppi divisi a livello territoriale: la zona nord di Catania, Misterbianco, Paternò e la piazza di Augusta era “gestita” da Guida Acciarito, mentre Luciano Testa e Gianni Greco si occupava dello spaccio a Taormina e Giardini Naxos (florido mercato illecito soprattutto nella stagione estiva). Antonio Testa, invece, aveva il ruolo di “procacciare” lo stupefacente e di “venderlo” ai due gruppi che poi in maniera “autonoma” operavano nelle varie aree di competenza. I proventi (ingenti) confluivano – secondo gli esiti investigativi – in una cassa comune.

A nulla sono serviti i linguaggi in codice utilizzati nel corso delle telefonate o conversazioni intercettate dalla Polizia che è riuscita a decriptare i codici. E da questo codice che gli investigatori si sono anche ispirati per il nome dell’inchiesta “Ticket”. Molto spesso infatti le attività di spaccio erano identificate con il nome di “biglietto”. Altro termine utilizzato – che emerge dalle intercettazioni – è anche quello di “ragazze”.

Ci sono dei passaggi cruciali nelle fasi di indagine. Uno di questi è l’arresto in differita (scelta investigativa precisa) di Greco che aveva ricevuto il 28 ottobre 2011 cento grammi di marijuana da un’altra persona, finita in manette in flagranza. Il 7 novembre 2011, invece, la polizia ha arrestao Luciano Testa trovato in possesso di quasi 3 chili di marijuana. Nella stessa giornata  gli agenti sequestravano un fucile calibro 12 a canne mozze con relativo munizionamento, trovato in un cassonetto della spazzatura. L’arma riconducibile a Greco: l’indagato che era stato accompagnato in via Ventimiglia (sede della Squadra Mobile) mentre aspetta chiama la moglie e gli dice di spostare un congelatore e di disfarsene gettandolo nell’immondizia. La polizia fa scattare il controllo e trovano il fucile. Sempre Greco è stato arrestato qualche giorno dopo perchè sorpreso a vendere 30 grammi di cocaina a un “cliente”.

Ai cinque arrestati (3 già in carcere) è contestato anche l’aggravante dell’appartenenza a un’associazione armata. In totale gli indagati dell’inchiesta Ticket sono 11, compresi i cinque destinatari della misura eseguita oggi dalla Squadra Mobile.

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI