"Zampa e slavi il passato | Il club mio al 100 per cento" - Live Sicilia

“Zampa e slavi il passato | Il club mio al 100 per cento”

Il presidente del Palermo ha parlato a tu per tu con i tifosi in diretta Facebook.

baccaglni ai tifosi
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PALERMO – Il presidente del Palermo Paul Baccaglini ha risposto alle domande dei tifosi durante una diretta Facebook su Repubblica Palermo. Innanzitutto, c’è Maurizio Zamparini dietro Baccaglini?: “No c’è Maurizio Zamparini di lato, è un collaboratore –. Abbiamo creato un affare molto grande, si parla di asset class, un accordo per la riorganizzazione del gruppo Zamparini che soddisfa entrambe le parti – ha detto il nuovo numero uno rosanero – . Il Palermo calcio rappresenta la punta di diamante del gruppo Zamparini, ne abbiamo discusso e abbiamo trovato un setup che funziona e dal 6 marzo siamo qua. Ci ho messo la faccia e l’entusiasmo. Credo che anche tutto lo scetticismo ed i misteri di cui si è discusso in queste settimane verranno meno”.

Chi sarà a capo della società? “Il Palermo sarà solo Paul Baccaglini. Il miglior modo per ricreare questo Palermo 2.0 era che io lo prendessi io al 100%. C’è un percorso burocratico che sta proseguendo attraverso tutte le tappe previste, che non sono facili come uno schiocco di dita, ma avremo il piacere di condividere con tutti i tifosi. Mi fa molto piacere vedere come non solo i palermitani, ma tutti i tifosi d’Italia siano esperti finanzieri (ride, ndr)”.

Baccaglini ha i soldi per rilevare il Palermo? “Ho fatto il bancomat, tifo fuori il portafoglio? – scherza il presidente del Palermo – Sì ce li ho e mi fa piacere parlarne per sfatare il mito di come si acquista una squadra di calcio. Non è la stessa cosa di comprare una penna. Ci sono bilanci, contratti e tutta una serie di setup per cui è giusto magari semplificare alcuni concetti, ma con una sovrasemplificazione potrebbero crearsi aspettative. Chi acquista deve incarnare un parametro che oggi si configura nel cinese, o negli arabi, tutto comunque collegato al mondo lusso sfrenato. Però esistono tutta una serie di strutture alternative che permettono di fare operazioni altrettanto solide. Il cambiamento solleva sempre tanti dubbi, però non è sempre detto che il cambiamento sia negativo. Quello che stiamo facendo è un modello di investimento che in altri posti, come ad esempio in Inghilterra, sono più visti mentre in Italia siamo all’inizio e sono tutti molto più scettici. Ma funziona e spero che noi possiamo diventare modello per gli altri”.

A fine aprile il Palermo passerà di mano. Chi sono gli investitori? “Il 30 aprile avrete un nome: Paul Baccaglini. I nostri clienti che sono coperti dalla confidenzialità dei contratti che abbiamo in essere non hanno nessuna voglia e nessun desiderio di essere nominati. La struttura che stiamo creando è una macchina più complessa che vede me al comando”. A proposito di macchina, la Force India? “Io parlo tanto del brand, non siamo nati ieri. Abbiamo un piano e oggi ve lo posso dire: io sono anche il proprietario della Force India… (ride, ndr)”.

Capitolo Ranieri, sarà il prossimo allenatore del Palermo? “Questa è la bellezza e l’immediatezza della comunicazione del calcio. Non ho mai avuto contatti con Ranieri, che peraltro stimo tantissimo. Mi piace ribadire che la nostra amministrazione sarà sempre molto trasparente. Invece di far parlare i rumors, saremo noi in prima persona a comunicare le trattative nel momento in cui ci saranno. Quindi è escluso l’affidamento della panchina a Ranieri? Ad oggi 25 di marzo non ci sono stati contatti. In futuro non posso escluderlo”.

Nel calcio ci vuole programmazione, sta preparando già una squadra per la serie B? “Ho parlato di piano A e piano B: sappiamo che il campionato di serie A e quello di B sono profondamente diversi. Serve una programmazione e noi ci stiamo già muovendo, ma al momento ci stiamo concentrando di più sul piano A perché crediamo fermamente nella salvezza”.

Sassuolo e Udinese hanno stadi di proprietà, ma sono rimaste delle squadre di seconda fascia: “Non sarà così per noi, perché Palermo anche dal punto di vista geografico rappresenta una tappa importante anche dal punto di vista degli eventi. Quindi lo stadio sarà anche struttura che permetterà alle organizzazioni di portare artisti internazionali”.

Bisogna fidarsi di questa scatola chiusa? “Sicuramente durante questi mesi la trattava con Zamparini è stata molto intensa e si sono gettate le basi sulla concretezza della trattativa. È stata oggetto di studio da parte di professionisti, quindi non è completamente al buio. Chiedo fiducia, ma non voglio parlare di numeri perché poi si creano aspettative legate a questi numeri. Ad oggi il progetto start-up sta andando avanti, il piano B sarà quello di portare la squadra immediatamente in Serie A, qualora invece dovessimo conquistare la salvezza e rimanere nella massima serie ci concentreremo sulla costruzione di una mentalità vincente”.

È normale non sapere chi è il proprietario del Palermo? “L’elusività può essere fino ad un certo punto. Entro le tempistiche che ci siamo dati noi presenteremo il progetto non solo ai tifosi, ma soprattutto alla Lega Calcio. Quindi presto sarà tutto alla luce del sole. Una volta che presenteremo la società che deterrà il 100% del club, che peraltro dovrà dare tutte le garanzie del caso, questo sarà approvato dagli organi competenti”.

Serve un cambio di allenatore? “Lopez non è a mio avviso il problema del Palermo. È una persona competente, che lavora molto duramente, conosce il calcio e la voglia e la determinazione dei giocatori stessi non viene dall’allenatore. Sicuramente deve aiutare in questo senso, ma poi sono i ragazzi ad entrare in campo. A Udine ho visto qualcuno che forse non merita di indossare la maglia rosanero. Una squadra costruita male? Sai nello sport i risultati non vengono decisi a tavolino. Tante volte è la determinazione e la voglia di una squadra che fa la differenza. A volte non è questione di tecnica e bravura, è questione di voglia. Io innanzitutto difendo i nostri giocatori perché sono loro che dovranno portarci alla salvezza, ma consiglio loro di fare una passeggiata per Palermo per capire il calore della città ed avvertire cosa significa quella maglia ogni volta che la si indossa”.

E per quanto riguarda l’esportazione del brand cosa intende fare? “La ‘figata’ del Palermo calcio è che non serve inventarsi nulla perché sia forte dal punto di vista commerciale. Basta portarlo fuori così com’è. C’è un entusiasmo ed un attaccamento pazzesco. Io non vorrei in nessun modo speculare sui sentimenti dei palermitani all’estero, ma siccome ho il privilegio di rappresentare questa società vorrei esportarla fuori da qui per fare sentire tutti coloro che vivono fuori all’interno della famiglia Palermo”.

Nestorovski sarà ceduto a fine stagione? “Nestorovski è un ragazzo che rappresenta quella mentalità vincente di cui abbiamo parlato. Sta facendo bene e sta dimostrando sul campo ciò di cui è capace. Noi vogliamo costruire il nostro futuro con lui. Non si parla di monetizzazione tanto è vero che abbiamo respinto un’offerta. Questa è la dimostrazione di quanto crediamo in lui, poi nel calcio ci sono dei parametri che non possiamo controllare e non è sempre il presidente a decidere se stringere a sé o meno il giocatore. Stiamo presentando anche ai giocatori il progetto e speriamo che anche lui possa abbracciarlo”.

Quanto conta il parere di Zamparini? “Zamparini è uscito dal Palermo calcio. Ha fatto per trent’anni il presidente nel calcio, ha esperienza e gli vanno dati tanti meriti. È normale che lui vorrà esprimere sempre il suo punto di vista, ma poi spetta a me se ascoltarlo o meno”.

E se fosse tutta una truffa tributaria? “Se fosse così la Lega non permetterebbe di perpetrarla. C’è un processo burocratico non indifferente. La risposta poi è sempre la stessa: io oggi 25 di marzo non posso dare risposte ulteriori a quelle che ho già dato, però abbiamo fissato delle scadenze attraverso le quali il mio operato sarà giudicato”.

Ieri Baccaglini ha assistito alla partita della Nazionale italiana in un “Renzo Barbera” strapieno. Che sensazioni ha avuto? “Tengo a fare un sentito applauso ai palermitani. Quando c’è stato il lancio dei fumogeni da parte degli albanesi, i tifosi palermitani hanno intonato l’inno di Mameli. Io ho avuto la pelle d’oca. Stiamo cercando di fare una campagna per ricreare l’entusiasmo per riportare la gente al ‘Barbera’. Non vedo l’ora di rivedere lo stadio interamente rosa e spero che il nostro progetto possa far si che questo entusiasmo possa crescere”.

Gli slavi rimarranno anche al fianco di Baccaglini? “Gli slavi fanno parte del passato e della gestione Zamparini. Non essendoci più lui anche gli slavi non faranno parte del nostro setup”.

I tifosi chiedono anche di un ritorno di Gilardino: “Mi hanno parlato di lui non solo come un grande giocatore, ma anche come un uomo straordinario. Nella chimica e nella dinamica dello spogliatoio, la figura dei veterani che hanno masticato calcio per tutta la vita è una cosa che un po’ ci manca. Ma Gilardino non è nelle nostre priorità”.

Il Palermo si sta muovendo anche per consolidare il settore giovanile? “Ho parlato con Baccin, il settore giovanile è un pilastro soprattutto per una società come quella nostra che ha un settore giovanile così buono. Vogliamo valorizzarlo e parlando di questa progettualità che tutti gli elementi devono sposare anche la prima squadra presto integrerà alcuni giovani. Baccin resterà a Palermo? Ce lo auguriamo. È il nostro Nestorovski, crediamo molto in lui. Nestorovski sembra più convinto, Baccin lo stiamo convincendo (ride, ndr)”.

Altri tifosi chiedono che il nuovo stadio sia situato allo Zen: “La location numero uno è quella del Velodromo, quindi siamo in quella zona. Io credo che la presentazione del progetto del nuovo stadio sarà entro giugno e dovrà essere un luogo non solo strategicamente interessante ma anche nel cuore dei tifosi”.

Riportare Pastore e Dybala a Palermo? “Sì, arriveranno insieme a Messi (ride, ndr)”.

Perché non farsi affiancare da qualcuno che sa di calcio e che sia magari anche palermitano? “È un’idea quella della valorizzazione del territorio palermitano. Sicuramente ci sono dei nomi che rappresentano l’eccellenza palermitana. È un progetto da costruire step by step. Una parola chiave è inclusione, quindi le porte sono sempre aperte per il dialogo. Ritorno di Miccoli come team manager? Fabrizio rappresenta una figura molto importante per Palermo che inevitabilmente ha avuto degli alti e bassi. Lo dico senza alcun punto di vista umano e sportivo. Progetto inclusione e porte aperte sì, ma il dialogo non significa sempre realizzazione…”.

Progetto Champions? “Lo rimetto nelle categorie promesse che posso fare. Se ci sono genitori che ascoltano potranno capirmi: promettere qualcosa di così importante con basi certe sarebbe un errore. Vorrei potervi dire che andremo in Champions tra tre-cinque anni, ma devo prima avere gli elementi per poterlo promettere”.

Quando arriveranno gioielli a Palermo verranno venduti come era solito fare Zamparini o verranno trattenuti? “Se ho dei gioielli costruisci la casa su quelli cercando di valorizzarli e portandoti in alto grazie a loro. Poi nel calcio non si può mai sapere, ma valorizzare ciò che hai in casa mi sembra la scelta migliore”.

I tifosi più nostalgici chiedono a gran voce il ritorno al logo e alla denominazione storica FC Palermo 1900: “Ascolto con grande interesse questa richiesta dei tifosi. Anche qui ci sono attorno una serie di pratiche burocratiche, ma credo che sia un’idea che si possa portare avanti. Nuovo ds dopo closing? No, non sveleremo subito le nostre carte”.

Un tifoso implora: “Non ceda Balogh” ed il presidente risponde: “L’ha scritta lo stesso Balogh (ride,ndr)? Portiere per le ultime partite? Ne stiamo parlando… Pezzella e Lo Faso titolari? Rientra nella valorizzazione dei giovani, ma è l’allenatore a fare le valutazioni più accurate. Noi che stiamo fuori dal campo non possiamo decidere”.


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