PALERMO – La Regione non ha piena contezza del valore dei beni mobili dislocati nei vari uffici perché alcuni consegnatari, cioè funzionari che percepiscono una indennità suppletiva per curarne la gestione amministrativa, non hanno aggiornato i valori o peggio ancora non hanno redatto gli inventari, previsti dalla legge. Un problema sollevato già dalla Corte dei Conti nella mancata parifica del rendiconto del 2013 e che il neo assessore all’Economia, Alessandro Baccei, ha posto tra le sue priorità, firmando un’apposita circolare trasmessa alla segreteria generale, a tutti i dipartimenti, alle ragionerie centrali, ai giudici contabili e ai gabinetti del governatore e degli assessori.
Ai consegnatari inadempienti Baccei ha dato tempo massimo sino a fine dicembre per predisporre gli inventari, perché come scrive la Corte dei Conti “il mancato aggiornamento dei valori dei beni mobili inficia la consistenza finale dei valori iscritti nel conto generale del patrimonio” della Regione. Baccei ha verificato diverse anomalie oltre a quelle relative all’assenza in alcuni casi degli inventari. E avverte che sia “il nuovo inventario redatto al 31 dicembre del 2014, così come la regolarizzazione delle altre situazioni anomale pone in regola la gestione del consegnatario nei rapporti amministrativi e contabili, ma non produce alcun effetto di liberazione o esonero da responsabilità, rimanendo impregiudicato l’eventuale giudizio della Corte dei Conti sulla responsabilità del consegnatario stesso”. Non solo, “giudizio – scrive l’assessore – che, ricorrendone i presupposti, sarà promosso dalla competente ragioneria centrale”.
E “nei casi di gravi inadempienze”, avverte Baccei, i dirigenti dei dipartimenti, da cui dipendono i consegnatari, valuteranno “di attivare eventuali provvedimenti disciplinari, così come la possibilità di non erogare in tutto o in parte l’indennità prevista per la funzione, qualora, nonostante la nomina, l’attività del consegnatario non sia stata effettivamente svolta”.