Trapani, tre imprenditori arrestati per bancarotta - Live Sicilia

Bancarotta e tasse non pagate, arrestati 3 imprenditori trapanesi

Indagine della guardia di finanza

TRAPANI – Tre imprenditori agli arresti domiciliari e un sequestro di beni per oltre 500 mila euro. E’ il risultato di una indagine del comando provinciale della guardia di finanza che ha colpito la società Original Filo Continuo srl dapprima denominata Sgroi Carmelo & C.

Il sistema

Il provvedimento eseguito dalle Fiamme Gialle è stato firmato dal gip giudice Samuele Corso, su richiesta del sostituto procuratore Antonella Trainito. I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il gip come si diceva ha anche disposto il sequestro delle quote sociali e dell’intero complesso aziendale della holding unifamiliare, già dichiarata fallita dal Tribunale di Trapani, avente un valore di oltre 500 mila euro e il sequestro preventivo della somma di oltre 100 mila euro nei confronti di uno degli indagati.

Società fallita nel 2019

Le indagini, condotte dai militari del Gruppo di Trapani, traggono origine dall’approfondimento investigativo di diverse vicende societarie connotate da condotte fraudolente che hanno visto i tre arrestati attuare un disegno criminoso finalizzato a cagionare il dissesto finanziario dell’originaria loro società, dichiarata fallita dal Tribunale di Trapani nel settembre 2019, distraendone i beni e l’intero complesso aziendale, attraverso un continuo passaggio a nuove società – anch’esse poi insolventi ed indebitate – con l’intento di continuare l’attività lavorativa e lasciare i creditori, tra i quali lo Stato, senza alcuna possibilità di rivalsa. Il piano criminale è stato attuato partendo dalla società dichiarata fallita, con sede a San Vito Lo Capo, e ha coinvolto altre tre “aziende satelliti”, caratterizzate tutte da una breve vita aziendale e rappresentate dai componenti della stessa famiglia, con una sola finalità, aggirare l’Erario ed i creditori con una esposizione debitoria superiore al milione di euro.

Le indagini hanno poi consentito di accertare, per tutte le società coinvolte, la mancanza di qualsivoglia scrittura contabile, poiché distrutta e/o occultata, rendendo più complesse le attività di ricostruzione delle condotte distrattive. Uno degli indagati avrebbe inoltre riutilizzato l’illecito profitto, per la Procura di Trapani si tratta di autoriciclaggio.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI