Barone (Uil): la politica smetta di litigare| o si ponga fine alla legislatura - Live Sicilia

Barone (Uil): la politica smetta di litigare| o si ponga fine alla legislatura

Viaggio nella crisi
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(Prosegue il ciclo di conversazioni con sindacalisti, imprenditori, categorie produttive ed economisti sullo stato di salute della Sicilia alle prese con la crisi economica internazionale da un lato e con l’immobilismo della Regione dall’altro)

“E’ impensabile tirare avanti in questo modo”. Il segretario della Uil siciliana Claudio Barone boccia l’operato della classe politica siciliana di fronte alla sfida della crisi economica, parla di risposte “assolutamente insufficienti” da parte di governo e Ars e chiede di porre fine alla “litigiosità” per affrontare i veri problemi della Sicilia.
“Siamo ancora agli annunci – osserva Barone nella videointervista a livesicilia – in una legislatura che non ha risolto i problemi al suo interno e che vede una litigiosità dovuta a scontri di potere”. Insomma, nessuna risposta dalla politica in un momento tanto drammatico come quello della congiuntura economica. Bocciatura senza appello anche per la manovra appena licenziata dal Parlamento regionale: “E’ una Finanziaria che non c’è, una manovra di sopravvivenza, con tanti annunci e nessuna risposta alle imprese e ai lavoratori. Ma è impensabile andare avanti in questo modo ci vuole una svolta. Se in questa legislatura non cambiano le cose, diventa terribile pensare di continuare ad andare avanti in questo modo”.

Quanto alle proposte della Uil, il sindacato chiede più ammortizzatori sociali e un intervento a sostegno “della maggior parte delle aziende siciliane, che sono microaziende e che rischiano di chiudere da un giorno all’altro”. E c’è poi la pratica precariato: occorre una prospettiva di stabilizzazione, per “mettere in sicurezza il sistema”, perché oggi per tanti giovani “la prospettiva sembra quella dell’emigrazione, o del lavoro nero o del precariato”. Alla luce di questo, Barone chiede “un confronto vero al governo”, invitando Lombardo e gli altri a seppellire l’ascia di guerra delle liti interne alla maggioranza per affrontare i problemi della Sicilia di concerto con le parti sociali. (2-continua)


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