“Basta con i fetori, |la discarica va chiusa” - Live Sicilia

“Basta con i fetori, |la discarica va chiusa”

Una grande manifestazione contro la discarica Valanghe d’Inverno. Fitto il tam tam sui social grazie al quale i comitati no discarica, promotori della protesta, hanno chiamato a raccolta un gran numero di partecipanti.

Valanghe d’inverno
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MOTTA SANT’ANASTASIA . Proteste che ancora una volta si ripetono, nonostante le promesse, gli impegni e nonostante la legge. Ma stavolta la partecipazione si preannuncia significativa come mai prima. I comitati No- discarica di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia hanno promosso nella giornata di oggi una grande manifestazione, l’ennesima dopo tante, contro la discarica Oikos sita in contrada Valanghe d’Inverno. L’impianto ancora pienamente operativo nonostante i decreti, appunto. Ad aderire alla protesta oltre ai Comuni, saranno i tre rioni di Motta: Giovani Maestri, Vecchia Matrice, Panzera; ma anche molte associazioni, le scuole e tanti cittadini. Responsabile è la puzza, ripugnante, con cui gli abitanti delle due comunità sono costretti a vivere non più solo nelle giornate ventilate, ma adesso perennemente anche a causa del rilevante aumento di tonnellate di rifiuti conferite nella discarica. Ma tra i partecipanti, inoltre, anche il deputato siciliano di Sel Erasmo Palazotto e alcuni deputati del Movimento 5 stelle.

Due i cortei: uno da Motta e l’altro da Misterbianco che si uniranno in via Verdi, ovvero il tratto che conduce dritto ai cancelli della discarica. “L’aria – dichiara Danilo Festa, membro comitato no discarica – è diventata oramai irrespirabile. Lavoravamo da tempo a questa manifestazione ma non eravamo mai riusciti a raccogliere così tante adesioni come stavolta. Ormai sempre più abitanti sono sensibili al tema della discarica, proprio perché si tratta di una grave emergenza ambientale. Ci sembra la volta buona”.

Insomma, la manifestazione di oggi, sembra assumere i contorni di una vera e propria class action contro la discarica. Da giorni gli organizzatori della manifestazione hanno fatto partire un fitto tam tam sui vari social tramite l’hashtag #IoCisono, proprio con lo scopo di radunare più partecipanti possibili alla manifestazione. La risposta è stata a tal punto significativa che la questura in queste ore avrebbe pensato di revocare i permessi al fine di scongiurare eventuali disordini o problemi Tuttavia, i comitati ribadiscono il carattere assolutamente pacifico della protesta, chiarendo si tratti di un evento finalizzato a denunciare una situazione divenuta insostenibile per la salute e per l’ambiente.

Ma la protesta è rivolta in buona parte contro gli attuali commissari, Stefano Scammacca, Riccardo Tenti e Maurizio Cassarino. A loro, il prefetto di Catania Maria Guia Federico tramite decreto, aveva temporaneamente affidato la gestione della discarica perché fossero portate a termine le procedure di chiusura dell’impianto. Ma, secondo il parere di molti, i pubblici ufficiali prefettizi avrebbero, in realtà, protratto misure finalizzate al mantenimento in vita della discarica. “Da quando sono stati nominati, – proseguono La Piana e Festa – una lunga serie di deroghe hanno iniziato a susseguirsi. L’ultima risale alla settimana scorsa con cui si autorizzano vari comuni a conferire rifiuti almeno fino al gennaio 2016. Un qualcosa di assurdo”.

A giugno, sul piano formale, sembrava infatti esserci tutto perché si mettesse finalmente la parola fine a questa lunga storia, oggetto di lunghe controversie giudiziarie . Gli stessi commissari, nonostante la proposta di adeguamento al vecchio progetto con cui preannunciavano, a loro dire per motivi di sicurezza, un ulteriore abbancamento di rifiuti, avevano tramite il nostro giornale confermato la chiusura della discarica entro giugno. Ma così non è stato, la discarica è ancora aperta e operativa. “E’ come se fossero stati messi lì – continuano Massimo la Piana e Danilo Festa – per far crescere i profitti della discarica anziché chiuderla. Si tratta di una manifesta infedeltà al mandato ricevuto. Non paghi delle retribuzioni, hanno persino proposto un piano di abbancamento avverso al decreto di chiusura. E’ un sistema che non può andare avanti, andando a suon di deroghe contro la legge e contro la magistratura”.

La discarica avrebbe dovuto essere chiusa previo il raggiungimento di 240 mila tonnellate di rifiuti: un livello, stando ai comitati, già abbondatemene superato. “Complice di tutto questo – concludono – è il governo regionale incapace di programmare un serio piano rifiuti. Intanto a farne le spese sono i cittadini di Misterbianco, la cui salute è in pericolo ormai da troppo tempo. Chiediamo la bonifica e la chiusura di questa discarica, una volta per tutte”.

 

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