ROMA – Green pass, l’hanno annunciata per settimane, ma è stata un flop clamoroso. La protesta organizzata dalla chat Basta Dittatura ha avuto solo pochissimi “focolai” in Italia.
L’algoritmo delle mezze bufale
Per infuocare gli animi, prima dell’annunciata e temuta “invasione” delle stazioni ferroviarie, la chat ha diffuso il solito video registrato a inizio campagna vaccinale, in cui Bruno Vespa, alla notizia della contagiosità dei vaccini, esclamava: “Ma allora stiamo scherzando facendo il vaccino?”. Filmato visto da 20mila persone, 174 commenti. Tutto sembrava procedere per il meglio, fino a quando, alle 14.30, il boss mascherato ha lanciato la “carica”: “14.30, tutti davanti la stazione”.
Armata Brancaleone
“Sono qua da mezz’ora non c’è nessuno”, commenta un aderente. È appena iniziata la disfatta. “Bergamo solo poliziotti e qualche giornalista” e ancora: “Io sono davanti alla stazione di Riccione, non vedo nessuno, dove stracaz.. siete?”.
Un flop senza precedenti, in parte coperto dalle urla di pochi a Milano. Ma la cronaca dei messaggi nella chat dei rivoluzionari, diventa tragicomica. “Non c’è nessuno in nessuna stazione, io sono a Napoli”.
Flop anche digitale
“Caricate solo nei commenti a questo messaggio tutti i video più belli”, ordina il capo della chat mascherato sotto un account non rintracciabile. E gli adepti rispondono con un filmato in cui sfilano 4 persone in una stazione secondaria. “Scrivete il nome della città insieme al video”, ordina il “boss”, ma la risposta, nonostante i 42mila iscritti, arriva col racconto di barzellette sul Fantacalcio. Poi, quando Local Team inquadra un giovane presente nei pressi di una stazione ferroviaria, i capi sbiancano perché ha la mascherina ed è pure vaccinato con doppia dose: “Sono qui per portare la mia solidarietà ai No Vax”.
L’annuncio
Dopo il flop delle 14.30, che ha portato alla mobilitazione di migliaia di poliziotti in tutta Italia, il “capo” della chat lancia un aggiornamento: “Verso sera si uniranno altre persone che non sono potete venire”. Ma dalle risposte, si preannuncia l’ennesimo flop.
Solo odio e insulti
La chat che ha lanciato la persecuzione di medici e testate giornalistiche siciliane e nazionali, è diventata emblema di una folla digitale urlante e patologica. Non si contano i reati commessi costantemente, dalla diffusione di indirizzi privati all’invio di minacce e insulti ai numeri di telefono degli obiettivi da segnalare e “inondare”. Ci sono decine di questure mobilitate per perseguire i responsabili dei reati. Restano in piedi le strategie, di bassissimo profilo.