Bellolampo, guasto al secondo Tmb| "Rifiuti, siamo ormai al collasso" - Live Sicilia

Bellolampo, guasto al secondo Tmb| “Rifiuti, siamo ormai al collasso”

La discarica è bloccata. La discussione in Consiglio comunale.

PALERMO – Peggiora la situazione a Bellolampo: dopo il guasto della scorsa settimana al nuovo impianto di smaltimento Tmb, è di stamattina la notizia del guasto anche del secondo impianto, mobile e molto più piccolo, l’unico rimasto per la gestione dei rifiuti in città. Questo ennesimo intoppo, anche se i tecnici Rap sostengono che le maestranze interne riusciranno a ripristinarlo in tempi brevi, potrebbe mettere definitivamente in ginocchio la città e far scoppiare in il bubbone legato allo smaltimento rifiuti a Palermo. Oggi stesso è previsto un vertice alla Regione per avere l’autorizzazione per conferire rifiuti in deroga nella vicina discarica privata Ecoambiente.

All’interno del nuovo impianto fermo giacciono quasi 3mila tonnellate di rifiuti in attesa di smaltimento e lo rimarranno probabilmente fino a quando il Tmb, costato ben 25 milioni di euro e capace di smaltire 750 tonnellate al giorno, non verrà ripristinato. Oggi il nuovo guasto: l’impianto mobile tamponava la situazione già allarmante, riuscendo a smaltire appena 400 tonnellate al girono. Se per riparare il Tmb mobile basterà qualche giorno grazie ad un intervento degli stessi tecnici della Rap, per quello fisso potrebbero volerci almeno altri dieci giorni.

Di tutto questo e della condizione precaria di Rap, azienda che gestisce i rifiuti in città, si è parlato anche in Consiglio comunale che stamattina ha ricevuto il collegio sindacale che dallo scorso settembre guida la partecipata in mancanza di un consiglio di amministrazione. Il sindaco Leoluca Orlando da mesi rimanda la nomina dei nuovi vertici, fatto fortemente criticato in aula di consiglieri di minoranza: “Palermo è di nuovo sommersa dai rifiuti attacca Fabrizio Ferrandelli – la città è lo specchio della gestione fallimentare della Rap. Orlando è l’unico responsabile di questo sfacelo. La Rap è senza governance da settembre, il bilancio del 2016 non è stato approvato, quello del 2017 non può che essere in perdita, visti i recenti accadimenti. La scorsa settimana – spiega il consigliere di opposizione – la maggioranza ha votato in Consiglio la delibera Tari e sono stati tolti 6 milioni di euro a Rap. Tra la nuova fase di raccolta differenziata (Pap2) che necessiterà circa di 12 milioni di euro per raggiungere 120mila abitanti e la gestione del Tmb è probabile che nel 2018 si determini una perdita di circa 13 milioni. Un fatto simile, per una società che ha come capitale sociale solo 14 milioni di euro, si traduce solo in un altro fallimento annunciato”.

Di fallimenti annunciati, anzi studiati a tavolino, si è parlato tra i banchi dell’opposizione. Il consigliere Mimmo Russo e il capogruppo del Movimento 5 stelle Ugo Forello hanno sottolineato le anomalie: “La nomina della guida dell’azienda non può essere più rimandata, il sindaco se ne dovrebbe rendere conto. Non vorrei – ha detto Forello – che in realtà ci fosse la volontà politica di portare al fallimento la Rap per arrivare all’affidamento ad aziende esterne la gestione dei rifiuti. State facendo di tutto per arrivare al punto di non ritorno”. Anche il leader grillino ha denunciato le criticità legate al bilancio dell’azienda: “Alla fine l’azienda potrebbe essere costretta a dover rinunciare ai 14milioni di crediti che vanta nei confronti del Comune, peccato che il collegio sindacale non ha i poteri per farlo, questo collegio, insomma, non può dare nessuna risposta e proporre nessun intervento risolutivo”.

Una seduta tesissima che si è conclusa in anticipo dopo un’accesa discussione fra Ferrandelli e Giusto Catania. I dirigenti dell’azienda partecipata non hanno neanche avuto il tempo di intervenire. Ferrandelli e il forzista Andrea Mineo constatando che buona parte dei consiglieri di maggioranza non erano presenti in aula hanno chiesto la verifica del numero legale. Al presidente del Consiglio Totò Orlando non è rimasto che sospendere la seduta. “Oggi l’attesissima audizione dei vertici di Rap e del Vice Sindaco si è conclusa con un nulla di fatto – attacca Mineo – La seduta è stata chiusa dopo una sospensione a seguito della nostra richiesta di verifica del numero legale. Spiace constatare che dinanzi a un tema così importante come quello dei rifiuti, della manutenzione strade e del decoloro urbano, gran parte della maggioranza eccezion fatta per alcuni consiglieri fosse fuori dall’aula”. Attacca il sindaco il capogruppo Giulio Tantillo: “Orlando prenda atto che in Consiglio non esiste più una maggioranza. Intervenga al più presto e cerchi di trovare una soluzione, altrimenti non vedo altra alternativa che il ritorno alle urne”.

La maggioranza rispedisce al mittente le accuse: “Oggi si è sprecata una occasione per ascoltare i vertici della Rap sulle criticità relative al tema dei rifiuti e per fare un ragionamento complessivo sul miglioramento del servizio in città. Il presidente del Consiglio tuttavia è stato costretto a chiudere repentinamente la seduta a causa delle reiterate intemperanze ed interruzioni di chi ritiene che il Consiglio comunale sia il palcoscenico esclusivo per i propri comizi – rispondono con una nota i quattro consiglieri di Sinistra Comune Giusto Catania, Marcello Susinno, Katia Orlando e Barbara Evola – Ai consiglieri di Sinistra Comune, tutti presenti oggi in aula, di fatto è stato impedito di partecipare al dibattito”. Invita il sindaco a procedere con la nomina dei dirigenti il consigliere di maggioranza Sandro Terrani: “Ritengo la Società Rap abbia Bisogno di una governance costituita da persone del settore per il rilancio della società e renderla competitiva anche al fine di mantenere pubblica la gestione del servizio di igiene ambientale”.


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