Beni confiscati alla mafia, Catania modello nazionale: "Nuovo corso" - Live Sicilia

Beni confiscati alla mafia, Catania modello nazionale: “Nuovo corso”

Il regolamento etneo rientra tra le best practice
ALL'EMPIRE
di
3 min di lettura

CATANIA – Delineare un quadro preciso e rigoroso per la gestione e l’utilizzo dei beni sottratti alla criminalità, garantendo trasparenza, legalità e benefici per la comunità, anche con lo snellimento di procedure di assegnazione, gestione, monitoraggio e controllo.

È questo il fulcro del nuovo Regolamento per l’affidamento dei beni confiscati alla criminalità organizzata, documento che è stato al centro del convegno “La gestione dei beni confiscati negli enti locali. L’importanza del nuovo regolamento del Comune di Catania”.

Il confronto è stato organizzato dall’amministrazione guidata dal sindaco Enrico Trantino in un sito confiscato, l’ex discoteca Empire di via Zolfatai 12, divenuta luogo simbolo di un “nuovo corso”.  

Le soluzioni operative

“Si apre oggi – ha detto Trantino – non solo una nuova stagione ma anche un nuovo modello operativo per individuare, in una logica di confronto aperto, quali possano essere le migliori soluzioni per destinare questo e altri beni ad un nuovo esempio di vitalità, per la città di Catania, e anche eventualmente per l’imprenditoria catanese, ma soprattutto per i nostri giovani”.

Il primo cittadino ha introdotto i lavori dopo aver accolto, con l’assessora ai Beni confiscati Viviana Lombardo, le massime autorità civili e militari cittadine intervenute, a partire dalla prefetta Maria Carmela Librizzi, e dal presidente del Tribunale di Catania, Francesco Saverio Mannino.

Magistrati, docenti universitari, professionisti di alto profilo hanno apportato un contributo di spessore al convegno, che ha visto tra i primi interventi quello del prefetto Bruno Corda, direttore Anbsc (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata).

Il regolamento comunale

Ha moderato l’incontro la professoressa Daniela Mainenti, presidente del centro di ricerca giuridica scientifica internazionale “Research Unit One” (Ruo),  centro che ha supportato il Consiglio comunale in particolare sotto il profilo  del processo di normazione lungo l’iter che, avviato già dall’Amministrazione precedente, si è concluso nel marzo scorso con l’approvazione del Regolamento all’unanimità dell’Assemblea civica.

Erano presenti nella sala conferenze numerosi rappresentanti del mondo dell’associazionismo che, con il loro operato, contribuiscono a dare nuova vita ai  beni confiscati utilizzandoli per attività  al servizio della collettività.

Catania modello nazionale

È stato unanime, da parte dei  partecipanti all’incontro, l’apprezzamento per il nuovo regolamento, strumento che è assurto a modello anche sul piano nazionale e che presenta tra le sue principali articolazioni il registro dei beni confiscati, lo sportello per l’utenza, l’osservatorio permanente.

E ancora, le linee guida per la destinazione dei beni confiscati, l’utilizzo diretto per finalità istituzionali e sociali, l’utilizzo per finalità istituzionali attraverso l’assegnazione a società partecipate, enti strumentali e aziende speciali, l’utilizzo per fini abitativi, la concessione a terzi per finalità istituzionali e sociali.

Il documento è stato presentato dall’assessora Viviana Lombardo come frutto di un lavoro condiviso, che ha visto in primo luogo l’attività delle Commissioni consiliari, a partire da quella su Statuto regolamento e affari istituzionali, ma anche la collaborazione del mondo accademico, delle associazioni e che ha già attivato uno strumento fondamentale che è l’Osservatorio.

Tutti gli interventi

Sono intervenuti, tra i relatori, il procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania Fabio Regolo, il docente universitario Antonio Tisci (Storia delle Costituzioni), la presidente della Commissione consiliare Regolamenti del Comune Gianina Ciancio, e per la sezione “Buone pratiche ”, l’ammiraglio Donato Marzano, presidente Lni, gli avvocati Giovanni Chinnici e Rosario Di Legami, amministratori giudiziari, l’avvocata Giovanna Riccardo, specialista in opere d’arte confiscate, il commercialista Alessio Russo, l’ex assessore ai Beni confiscati Michele Cristaldi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI