Disegno di legge sui Beni culturali | Pd, M5s e sinistra: "Va ritirato" - Live Sicilia

Disegno di legge sui Beni culturali | Pd, M5s e sinistra: “Va ritirato”

Contrari Pd, Cinquestelle e sinistra. Presentati gli emendamenti al testo in quinta commissione

PALERMO – Si presentano oggi gli emendamenti al discusso disegno di legge in tema di beni culturali che si sta esaminando in quinta commissione all’Assemblea regionale siciliana. Un testo che ha sollevato molte polemiche da parte dell’associazionismo e anche degli architetti. Tra i punti più controversi lo svuotamento di competenze ai danni delle soprintendenze, definito però dal presidente della commissione Luca Sammartino di Italia viva “una provocazione”. Sul testo però si fanno sentire le altre forze di opposizione. Che hanno posizioni diverse dai renziani e chiedono il ritiro.

Fava: “Ripartire dai contributi”

“Il ddl sui beni culturali all’esame della V commissione va, come richiesto da associazioni e reti ambientaliste e impegnate nella tutela del paesaggio e dei beni culturali, ritirato – dice Claudio Fava, deputato di opposizione del gruppo misto -. Non solo per quanto nel disegno di legge è contenuto, a cominciare da un concreto rischio per il sistema delle tutele paesaggistiche, ma anche per quello che nel ddl non c’è, ad esempio gli interventi necessari sul riordino dei ruoli tecnici nel comparto dei beni culturali in Sicilia”.

Per Fava, “se un merito ha avuto la proposta è quello di aver potuto ricevere, nella fase istruttoria, decine e decine di segnalazioni ed osservazioni da parte delle realtà, istituzionali e associative, impegnate nel lavoro di valorizzazione e tutela dei beni culturali in Sicilia. La mia proposta è che si parta da questi contributi e da queste esperienze per riscrivere, stavolta in modo partecipato e condiviso, un testo di riordino del settore che affronti i limiti attuali delle sovrintendenza senza però compromettere la loro azione di tutela e di vigilanza”.

Cinque Stelle: “Coro unanime di critiche”

Pd e Movimento 5 Stelle hanno presentato un corposo pacchetto di emendamenti al disegno di legge. Una quarantina dei grillini, con emendamenti soppressivi a ciascun articolo del testo. Il Movimento chiede il ritiro del ddl o in subordine una forte riflessione su quanto si deve fare. Spiega Valentina Zafarana: “Abbiamo fatto un ragionamento sulla base di una trentina di relazioni arrivate in commissione. C’è un coro unanime su alcune questioni come i processi amministrativi demandanti al direttore generale del dipartimento e non alle soprintendenze. È l’articolo 6 e va cassato del tutto”. Per il Movimento 5 Stelle “non c’è necessità di recepire la legislazione nazionale che è gi vigente con recepimento dinamico” e ci sarebbero anche dei profili di sospetta incostituzionalità. “Un emendamento – spiega Zafarana – reintroduce il ruolo tecnico dei beni culturali, che potrebbe portare a una pianta organica per competenze nei beni culturali. E questo darebbe il giusto posto anche ai catalogatori”.

Pd: “Per ora pensare a emergenza Covid”

Tanti gli emendamenti presentati dal Partito democratico. “Io penso che si a un ddl da ritirare – dice il capogruppo dem Giuseppe Lupo, che ha ritirato la firma dal ddl – e da riformare a partire da una due giorni seminariali ascoltando tutte le associazioni, gli esperti, gli accademici. È una riforma importante che ha bisogno di tempo e partecipazione e non può essere affrontata in tempi di emergenza Covid. Tutta la parte che riguarda il paesaggio e sposta le competenze delle sovrintendenze va stralciato, anche perché i comuni in questi momenti non sarebbero pronti”.


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