Dopo aver tenuto il suo discorso alla convention del Pd, organizzata al teatro Politeama, Pierluigi Bersani decide di far tappa ai tavolini di un bar di via Principe di Belmonte. Il tragitto è breve e il segretario del partito, “scortato” dallo stuolo dei rappresentanti democratici regionali, si avvia a piedi. Tra i tanti che vorrebbero stringere la mano al leader del Centrosinistra, e complimentarsi con lui, c’è pure Pasquale Putignano, “Superman” (nella foto). Il supereroe-precario di cui Livesicilia ha raccontato la storia alcune settimane fa.
Pasquale nel pomeriggio era arrivato presto in teatro; era stato fatto “accomodare” in piccionaia, sorvegliato a vista da un uomo della sicurezza; e aveva ascoltato e applaudito l’intero intervento di Bersani. “Superman” sa che quello è il momento giusto per entrare in azione e avvicinarsi. “Mi scusi onorevole Bers…”, la parola gli si smorza in gola. Il supereroe, infatti, non fa in tempo a finire la frase che è già circondato da quattro, cinque persone della sorveglianza. I poliziotti di scorta prima lo invitano a desistere dal suo proposito, quindi, nonostante la sua garbata insistenza (“Desidero solo salutare una persona che stimo”, continua a ripetere), passano alla “linea dura” fermandolo di peso e intimandogli di fornire le generalità. E Bersani in tutto questo? Il segretario nazionale del Pd continua a camminare coi compagni di partito. Svolta per via Ruggero Settimo, e lungo tutto quel tratto di strada ignora quanto sta accadendo a pochi metri da lui. Vede Pasquale, china il capo, e prosegue la sua marcia. Dritta. Decisa. C’è un obiettivo da realizzare: c’è un aperitivo da andare a bere.