Biancavilla, truffa ad anziana: ai domiciliari due 19enni catanesi VD

Biancavilla, truffa ad anziana: ai domiciliari due 19enni catanesi VD

Si erano finti appartenenti alle forze dell'ordine
NEL CATANESE
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CATANIA – La sceneggiatura era quella di un finto avvocato che contatta la vittima al telefono di casa. Allarmandola con la falsa notizia di un grave incidente stradale provocato dal figlio.

Con questa tecnica erano riusciti a farsi consegnare contanti e gioielli da una 88enne di Biancavilla. L’anziana, pur di evitare le spiacevoli conseguenze legali prospettate dal truffatore, ha consegnato a un finto appartenente alle forze dell’ordine denaro e gioielli.

I carabinieri di Biancavilla e quelli di Catania, sulla base degli indizi raccolti, sono riusciti ad arrestare i malviventi, due 19enni catanesi. Le indagini sono scattate non appena la signora, dopo aver telefonato al figlio, ha compreso di essere stata raggirata e, pertanto, si è rivolta ai carabinieri sporgendo denuncia.

Le indagini

I militari dell’Arma hanno quindi immediatamente avviato le indagini. Analizzando, in prima battuta, tutte le telecamere di videosorveglianza della zona. Dalle quali sono riusciti a risalire all’auto adoperata dai truffatori, una Fiat 500 noleggiata a Catania poche ore prima. Allertati, dunque, i colleghi della Compagnia di Catania Fontanarossa anche i colleghi di Librino si sono messi sulle tracce dei malfattori. Individuando l’autonoleggio e acquisendo i documenti di uno dei due giovani. Poi, mediante analisi tecniche e accertamenti presso la banca dati in uso alle forze di polizia, gli investigatori hanno ricostruito il percorso effettuato dall’auto, accertando che quel giorno era stata a Biancavilla e si era fermata dinanzi casa della vittima, per poi rientrare a Catania.

Le varie pattuglie in campo hanno perciò predisposto un servizio di osservazione a distanza. Sorprendendo poi i due giovanissimi truffatori mentre stavano riconsegnando l’utilitaria, convinti di averla fatta franca. I due, quindi, bloccati e messi in sicurezza, sono stati portati in caserma e arrestati per truffa aggravata e poi, su disposizione dell’autorita’ giudiziaria, che ha convalidato l’arresto, sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari.


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