Delrio: "Il caso Sicilia | in Consiglio dei ministri" - Live Sicilia

Delrio: “Il caso Sicilia | in Consiglio dei ministri”

Il ministro per gli Affari regionali: "Verrà esaminata la possibilità di anticipare per la Sicilia le norme per l'armonizzazione dei sistemi contabili. Così 'si consentirebbe alla Regione di riavviare in tempi brevi il percorso di rientro dal debito''. Bianchi "Sono soddisfatto. Riscriveremo alcune delle norme impugnate". Nominata la commissione paritetica Stato-Regione siciliana.

PALERMO – Aggiornamento 18.35 “Sono soddisfatto, questo incontro tecnico è andato bene, anche perché in sostanza gli esperti dei vari Ministeri (Lavoro, Economia, Affari Regionali, Salute e Pubblica Amministrazione, ndr) hanno approvato l’impianto della legge finanziaria; in ogni caso dopo un’analisi attenta dell’impugnativa è stato deciso che alcuni articoli verranno riscritti”: lo ha riferito l’assessore all’Economia della regione Siciliana, Luca Bianchi, al termine della riunione del tavolo tecnico. Nel corso del confronto, ha spiegato, “è stato approvato anche il percorso di risanamento intrapreso ed è stato sottolineato il ‘peso’ economico del venir meno di alcune entrate, come ad esempio quelle legate alla valorizzazione degli immobili”. Ma a questo punto, ha sollecitato Bianchi, “serve uno sblocco dell’agibilità progettuale della Regione”.

18.15 Il consiglio dei ministri di domani esaminerà la possibilità di anticipare per la Regione Siciliana le norme per l’armonizzazione dei sistemi contabili, il cui dlgs verrà esaminato dal governo, con l’entrata in vigore prevista dal 2015. Lo ha reso noto il ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio al termine della prima riunione del tavolo tecnico indetto per superare lo stallo dopo l’impugnativa del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, della finanziaria della Regione. In questo modo, ha spiegato Delrio, ”si consentirebbe alla Regione di riavviare in tempi brevi il percorso di rientro dal debito”. Il tavolo di lavoro, ha aggiunto, ”potrebbe riconvocarsi a breve ma c’è la possibilità che ciò non accada nel caso in cui tutte le carte della vicenda possano essere esaminate in via breve dai responsabili tecnici di ciascun Ministero e, naturalmente, dopo l’ok del Governo”. In ogni caso, ha affermato, ”sono soddisfatto dell’andamento del tavolo tecnico (a cui il ministro non ha potuto partecipare per impegni precedenti, ndr), che ha ben proceduto grazie anche alla piena e immediata disponibilità data dal governo”.

Al tavolo “tecnico” l’assessore Bianchi presenterà i risltati ottenuti dal governo regionale in questo inizio di legislatura. Un modo per convincere l’esecutivo nazionale, rappresentato dal ministro degli Affari regionali Graziano Delrio, a iniziare una vera e propria trattativa che possa concedere alla giunta Crocetta qualche margine di manovra dopo la mega-impugnativa del Commissario dello Stato e dopo la decisione del governatore di pubblicare la Finanziaria in Gurs senza le parti impugnate.

L’incontro è iniziato intorno alle 16. Il ministro Delrio nel fratempo ha firmato il decreto di nomina della Commissione paritetica per i rapporti Stato-Regioni della Regione Siciliana. La Commissione paritetica risulta quindi composta dai professori Ida Nicotra e Antonio La Spina, di nomina governativa, e Giuseppe Verde e Pino Zingale, di nomina regionale. Nelle settimane scorse il ministro aveva anche concluso i rinnovi delle Commissioni paritetiche delle Province autonome di Trento e Bolzano e della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

Nell’incontro odierno Bianchi presenterà i contenuti di una relazione che farà riferimento, ad esempio, alla riduzione della spesa sanitaria scesa, tra il 2012 e il 2014 dai 7 ai 5,4 miliardi di euro (con un taglio di circa il 19%). E la Regione dimostrerà anche i tagli operati nei confronti del personale e della macchina amministrativa (11 milioni di risparmi su utenze, consulenze, spese di rappresentanza). Inoltre, ricorderà Bianchi a Delrio, che la Regione siciliana ha centrato con un anno di anticipo l’obiettivo di riduzione strutturale della spesa di circa 350 milioni.

E ancora, Bianchi presenterà i dati sulla “certezza delle entrate”: “In poco più di un anno – si legge in una nota dell’assessore diffusa sulla base di una relazione più ampia e dettagliata – sono state rimosse coperture dubbie per circa un miliardo di euro, evitando la formazione di nuovi residui attivi. Si è ridotto – scrive ancora Bianchi – in modo drastico il ricorso all’indebitamento. Si passa da valori prossimi agli 800 milioni di euro per il periodo 2008-2012, non sempre chiaramente destinati a finanziare spesa per investimenti, ai 370 circa del 2013 e ai 90 milioni di euro previsti per il 2014. Si riduce – aggiunge bianchi – praticamente a zero la voce dismissione di immobili, che nel recente passato aveva costituito una copertura molto impropria della spesa regionale, visto che aveva finanziato spesa corrente e che, nei fatti, non si è mai concretizzata in un effettivo incasso”.

Non mancherà, durante il dibattito, un passaggio sulla ormai tristemente nota questione dei “residui attivi”: “Il volume di residui attivi non risulta in espansione – spiega Bianchi nel documento – ma proviene da molto lontano. Esso è stato generato in larga misura prima del 2005 e, con riferimento alle entrate tributarie, si attesta su un trend decrescente a partire dal 2007. Complessivamente – si legge ancora nella relazione – lo stock di residui attivi relativo alle entrate correnti, che nel 2005 valeva circa 6 miliardi di euro, si è ridotto all’inizio del 2013 di quasi un miliardo, ovvero di quasi il 16%”.

Così, ecco entrare nel cuore della impugnativa: il Fondo per i residui attivi: “La Regione – spiega Bianchi – nel corso degli anni aveva previsto un accantonamento per fronteggiare la dubbia esigibilità di una parte di tale stock di residui. Tuttavia, non è stato quasi mai utilizzato per fronteggiare l’inesigibilità dei residui attivi, bensì per coprire esigenze di spesa di vario tipo. Solo a partire dal 2013 è stato mantenuto congruo per una sua corretta utilizzazione. Di fatto – prosegue l’assessore nella sua nota – i residui di dubbia esigibilità cancellati a valere sulle risorse appostate nel fondo rischi sono stati pari a zero per tutto il periodo considerato, salvo nel 2012-2013 e, in previsione, nel 2014, quando dovrebbero ammontare a circa 100 milioni di euro l’anno”.

E proprio sulla base di questi numeri, Bianchi esprime il proprio stupore “per le ragioni di improvvisa preoccupazione per l’inesigibilità dei residui attivi, quando per quasi un decennio non è stato neanche stigmatizzato il chiaro comportamento elusivo di chi ha gestito la Regione, che formalmente ha stanziato i fondi e poi li ha puntualmente dirottati per altre finalità non sempre nobili”.

*Aggiornamento ore 19:10
L’uscita dallo stallo nato con l’impugnativa della legge finanziaria varata dalla Regione Siciliana “prevede una copertura pluriennale, pagata con risorse interne, di una parte del fondo dei residui attivi, circa 3,5 miliardi di euro”: lo ha reso noto l’assessore all’Economia della Regione Siciliana Luca Bianchi, ricordando che il complesso dei residui attivi, che ammonta a circa 12 miliardi di euro, “riguarda per lo più contenziosi sedimentatisi nel tempo. La novità – ha sottolineato – è che nel piano di rientro non faremo nuovo debito, come ad esempio è stato fatto nel 2012, che si è chiuso con un disavanzo di 1 miliardo”. In ogni caso, ha tenuto a sottolineare, “le soluzioni operative verranno decise dagli organi competenti, vale a dire Commissario di Stato, Regione e Ministeri. Quindi, quanto verseremo ogni anno e per quanti anni, questo è ancora da decidersi”. Il tavolo tecnico presso il Ministero per gli Affari regionali potrà essere riconvocato a giorni, anche se, ha fatto sapere il ministro Delrio, “sono possibili anche soluzioni che possano bypassare un nuovo confronto tra sherpa tecnici”.


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