Bianco si ricandida sindaco| Le incognite del centrosinistra - Live Sicilia

Bianco si ricandida sindaco| Le incognite del centrosinistra

I big catanesi del Pd, almeno per ora, spingono sulla riconferma del sindaco uscente.

Palazzo degli Elefanti
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CATANIA – Dovrebbe essere un dossier chiuso, quello per la candidatura a prossimo sindaco di Catania in zona Partito democratico. Dovrebbe, appunto. Perché lo statuto parla chiaro: se il primo cittadino uscente è un dem, a lui tocca la palma della riconferma. In tal senso, Enzo Bianco ha le carte perfettamente in regola, forte anche – da quanto si vocifera nei corridori – dell’appoggio dei vertici nazionali, Matteo Renzi in testa, del partito. Tuttavia, mai dire mai. E non solo perché in zona centrosinistra il litigio è spesso la prassi o perché i dati delle scorse Regionali non hanno sorriso ai progressisti di Sicilia, lasciando sul campo una marea di livori. Da qui alla prossima estate, infatti, si apriranno tre tavoli di discussione che metteranno alla prova il principale partner della coalizione: politiche, amministrative e congresso Pd. E quel che vale oggi potrebbe essere messo tranquillamente in discussione.

Step by step, è il mantra che i big catanesi del partito stanno ripetendo in vista delle prossime tappe. Chiaro è che sulla strada per Montecitorio, il Pd catanese potrebbe perdere – o guadagnare, a seconda dei punti di vista – due figure che in un modo o nell’altro avrebbero da contendere allo stesso Bianco lo scettro della candidatura. Se c’è chi guarda con attenzione al dato di Luca Sammartino raccolto il 5 novembre, con 8mila dei 32 incassati nel solo perimetro del comune di Catania, c’è da fare i conti con un’altra realtà: la sodale Valeria Sudano, uno dei nomi che circolano con più insistenza per la possibile scalata di Palazzo degli Elefanti, ha in mente ben altri obiettivi. E li ha dichiarati a LiveSicilia: “Mi auspico una candidatura a Montecitorio”. Punto. Nulla toglie tuttavia che in zona Articolo 4, con i festeggiamenti per la riconferma plebiscitaria di Sammartino ancora in corso, si stia già lavorando alle compilazione delle liste nei 24 comuni etnei che andranno al voto in primavera.

Pensa ad altro anche Giuseppe Berretta, in moto da tempo per la riconferma a Roma. “Io sono proiettato alle Politiche, neanche ci penso al Comune”, ha detto al nostro giornale. “Sono convinto – ha spiegato – che abbiamo lavorato bene, come centrosinistra, in questi cinque anni, ed è giusto confermare il percorso. Nei prossimi mesi sarò impegnato in quella competizione. Attendendo, ovviamente, le decisioni del partito”. Enzo Bianco può dunque tirare un sospiro di sollievo: appunto perché il competitor interno di quelle primarie che cinque anni fa non hanno mai visto la luce, non gli si metterà di traverso.

“Non possiamo non dire che Bianco sia il candidato sindaco e che deve chiudere legittimamente il suo ciclo amministrativo”. Tiene la barra dritta Angelo Villari. Mantiene un profilo da vecchio uomo di partito, l’esponente Pd etneo con ascendente Cgil. Ma anche da uomo che ha militato nella giunta Bianco da assessore ai Servizi sociali, silenziando oggi come allora i malumori per le politiche del primo cittadino. Tuttavia, la consapevolezza che al momento è “prematuro” parlare di Comune, lo ripete più e volte Villari. E dire che i mal di pancia per la mancata elezione all’Ars, dovrebbero essere più rumorosi. Si limita però a ricordare di aver “avuto una grande affermazione in città”. Sono 2.420, infatti, i voti raccolti nella sola Catania; a dispetto dei 1.700 di un altro dem che ha nel curriculum un doppio mandato da sindaco – a Pedara, però – Anthony Barbagallo. Ma quella, almeno per il momento, è un’altra storia e non passa affatto da Palazzo degli Elefanti.


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