PALERMO – Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e l’assessore alla Cultura, Francesco Giambrone, che hanno partecipato al corteo del Pride, si sono fermati a parlare con i lavoratori del teatro Biondo, occupato da alcuni giorni. Il sindaco ha ringraziato i lavoratori che “finalmente hanno deciso di protestare e di agire per lo stato in cui versa da tempo il teatro a causa dell’assenza, negli ultimi anni, di una politica culturale strategica per il Biondo, come per le altre istituzioni culturali della città”.
Il sindaco ha rassicurato i lavoratori sull’impegno dell’amministrazione comunale ad agire insieme all’altro unico socio pubblico rimasto, la Regione, per il rilancio del teatro. Giambrone ha sottolineato che “i lavoratori hanno compreso che non c’é possibilità di garanzie occupazionali senza una seria politica di rilancio, con attività di qualità e una gestione oculata del teatro, così come tutte le altre istituzioni culturali”.
Intanto, secondo Francesco Assisi, segretario della Fistel Cisl di Palermo e Trapani, “i teatri palermitani stanno morendo, sia il teatro Massimo, che il Biondo che l’orchestra sinfonica siciliana non riescono a chiudere i bilanci. Chiediamo una cabina di regia per i tre enti lirici con un uno centro di costo e di spesa, altrimenti l’alternativa è che muore la produzione culturale e artistica della città. Le istituzioni sono assenti gli unici ad aver ascoltato la richiesta di aiuto dei dipendenti del Biondo sono stati i manifestanti del Pride, che con un gesto simbolico si sono fermati davanti ai cancelli del teatro senza passare oltre”.
A denunciare ancora una volta la grave situazione in cui versano i teatri palermitani è Francesco Assisi – Segretario Generale Fistel Cisl Palermo Trapani – che a tal proposito afferma “I teatri palermitani stanno morendo. basta pensare che il teatro Massimo e il Biondo nonchè l’orchestra sinfonica siciliana non riescono a chiudere i bilanci. urge, pertanto, la costituzione di una cabina di regia per i teatri che faccia da centro di erogazione e controllo delle risorse economiche logistiche ed umane. pertanto – conclude Francesco Assisi – oggi necessita che alle tante parole spese in questi mesi seguano fatti concreti affinchè si possano salvaguardare i livelli occupazionali e rilanciare la cultura nel territorio”.