Catania, maxi-sequestro di gasolio e manufatti abusivi

‘Blitz’ in un vivaio: maxi-sequestro di gasolio e manufatti abusivi VIDEO

L'ispezione di carabinieri e finanza
NEL CATANESE
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CATANIA – Oltre 5.400 litri di gasolio agricolo, fauna protetta, manufatti edilizi abusivi e 500 chili di prodotti tra mangimi e legumi privi di tracciabilità. È quanto hanno scoperto i carabinieri e i finanzieri di Acireale. Con il supporto dei militari specializzati del reparto carabinieri Tutela agroalimentare di Messina. E dei tecnici dell’Asp veterinaria di Gravina di Catania, in una ditta di Pedara attiva nel commercio di fiori, piante e fertilizzanti.

I controlli alla ditta

Nel primo punto vendita ispezionato non sono emerse irregolarità rilevanti. Ma la presenza di altri tre siti riconducibili alla stessa impresa e situati a breve distanza l’uno dall’altro, ha reso necessario estendere i controlli. In uno degli spazi aziendali sono stati individuati capanni e fabbricati. Due dei quali adibiti alla vendita di prodotti casalinghi, agricoli, generi alimentari e mangimi per animali, attività risultata abusiva poiché priva della necessaria Scia.

Circa 300 chili di prodotti, tra mangimi e legumi, privi di etichettatura e tracciabilità e confezionati in sacchetti di plastica, sono stati sequestrati dai carabinieri del reparto Tutela agroalimentare. Durante i controlli, inoltre, è emersa la presenza di manufatti edilizi abusivi, realizzati in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico e a classificazione sismica. All’interno di uno dei fabbricati c’era un esemplare di ghiandaia, specie selvatica protetta. Mentre in un’area esterna sono stati trovati allevamenti abusivi di galline, tacchini e conigli in condizioni precarie. Oltre a un recinto con sei esemplari di testuggine, anch’essa specie protetta. I carabinieri forestali hanno sequestrato gli animali e provveduto alla loro reimmissione in natura.

Le 500 bombole gpl

In un altro locale, invece, sono state trovate oltre quaranta bombole di Gpl, per un peso complessivo superiore a 500 chili, stipate in condizioni di grave pericolo. I finanzieri, invece, all’interno di un’area ricavata sotto una struttura metallica parzialmente chiusa hanno scoperto un riparo di fortuna con numerosi recipienti di plastica di grande capacità.

Tra questi, sei cisterne da mille litri con gasolio agricolo. Accanto ai serbatoi c’era una pompa elettrica artigianale alimentata da batteria e idonea al travaso del carburante. 

“La contestuale presenza del carburante e della batteria, unitamente alla totale assenza di misure di sicurezza – spiegano gli investigatori -, configurava un elevato rischio di incendio ed esplosione, con potenziale impatto sull’area circostante, prossima al centro abitato”.


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