Bonino: "Fermiamo una destra che guarda a Putin e Orban" - Live Sicilia

Bonino: “Fermiamo una destra che guarda a Putin e Orban”

La leader di +Europa a tutto campo.

PALERMO – “Non voglio ritrovarmi in un Paese in cui tutte le battaglie condotte per la libertà di scelta di ciascuno perdano ogni valenza”. Emma Bonino, leader di +Europa, non fa sconti al centrodestra a trazione sovranista. La posta in gioco è alta. E quando il gioco si fa duro la pasionaria radicale non si sottrae. Dalla collocazione internazionale passando per i diritti delle donne e delle minoranze, Bonino lancia il guanto di sfida a Meloni e company. A Roma ma anche a Palermo dove oggi pomeriggio lo stato maggiore di +Europa organizza un’iniziativa per tirare la volata alla candidata progressista Caterina Chinnici. “Ci sono stati 5 anni di amministrazione della destra, che aveva promesso una Regione bellissima e invece ha governato talmente male che non hanno avuto neppure il coraggio di ricandidare il presidente uscente che se ne scappa a Roma” attacca la leader radicale che oggi supporterà i suoi da remoto. 

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Emma Bonino, teme realmente in caso di vittoria del centrodestra l’Italia possa assomigliare all’Ungheria di Orban? 

Non si tratta di essere allarmisti, ma di guardare alla realtà delle cose. “Dio, Patria e Famiglia” è il principio evocato solo poco tempo fa dalla leader di FdI a Madrid. Non basta lo spazio di una campagna elettorale per “ripulire” la vocazione politica di una destra illiberale, che guarda di buon occhio regimi come quelli di Orban o Putin, apprezzando quanto fatto dall’amministrazione Trump e che ha perso ogni carattere moderato. E abbiamo visto cosa è accaduto negli Stati Uniti dopo la decisione della Corte Suprema americana sull’aborto. Non voglio ritrovarmi in un Paese in cui tutte le battaglie condotte per la libertà di scelta di ciascuno perdano ogni valenza. Ed è stato questo a muovere ancora una volta la mia passione e a spingermi mettendomi in prima linea perché ciò non accada.  

Secondo lei in Italia c’è uno schieramento trasversale che preferirebbe stare, diciamo, sotto l’ombrello di Putin piuttosto che sotto quello della Nato? 

Interrogo gli elettori. L’affermazione di Salvini che sia meglio togliere le sanzioni alla Russia o quello che emerge dall’affaire Savoini o dagli aiuti nella fase pandemica dalla Russia durante il Governo Conte secondo voi che segnale dà? Poi, certo sono sempre contenta se persino i miei avversari politici cambiano idea. Ma vorrei essere certa non sia un atlantismo solo di facciata, mentre tutti i segnali indicano altro. Purtroppo abbiamo la memoria corta, ma io ricordo bene le prese di posizione di Lega, Fratelli d’Italia, M5S a inizio legislatura, salvo essere arrivati alla fine al Governo Draghi che per +Europa ha rappresentato il successo di una linea politica sempre rivendicata con coerenza.

Le sue battaglie per i diritti civili e per l’emancipazione delle donne hanno fanno scuola e costituiscono una delle pagine più alte della politica di questo Paese. La proposta conservatrice del centrodestra la porta avanti una donna, non le sembra ci sia un cortocircuito?  

Non basta essere donne per avere una spinta di promozione delle donne. Per me una cosa è chiara. Con queste elezioni sono in gioco tutte le conquiste raggiunte con molta tenacia e molte difficoltà da tutte noi. Spero gli elettori e le elettrici, in particolare, guardino al rischio che si corre con questa destra illiberale, anche se capeggiata da una donna.

Parliamo della coalizione di centrosinistra. Qualcuno ha fatto notare che le cose che avete in comune lei e Fratoianni sono molto poche. A partire dal sostegno al governo Draghi. E’ d’accordo? 

No. Noi abbiamo fatto una coalizione politico – elettorale col PD, ma nel solco di una proposta di Governo per il futuro di questo Paese, ribadendo l’assoluto carattere europeista e l’imprescindibilità di proseguire con l’agenda Draghi. Poi va da sé che si tratta di una coalizione imposta da questa legge elettorale, Rosatellum, cervellotica e assurda, per usare un eufemismo. Non è il momento per scissioni identitarie e +Europa ha scelto di andare in coalizione col PD, non di entrare nel PD. Siamo partiti differenti con proposte differenti, anche rispetto a chi è nella stessa coalizione, altrimenti saremmo un unico partito. E francamente mi ritrovo su molte altre cose, dalle proposte sui migranti ad esempio e trovo, ad esempio, le candidature di Ilaria Cucchi e Aboubakar Soumahoro molto opportune.

Tocchiamo un tasto dolente. I mancati compagni di squadra del Terzo Polo. Secondo lei stanno strizzando l’occhio a Meloni e company?  

Non so se lo stiano facendo o meno. Ma di certo parlare di un governo ampio con FdI per il bene del Paese, mi pare fuori da ogni senno. Capisco che la parte relativa ai diritti e alle libertà non sia mai stata prioritaria, ma un partito che si definisce liberale può prendere in considerazione un’intesa ampia per un prossimo Governo in caso di vittoria del centrodestra e di questo centro destra? Secondo me no. E sono certa di una cosa: non è tempo di terzi o quarti poli, per non regalare un solo voto alla destra. Cosa significa? Che ogni voto dato ad Azione e Italia Viva o M5S non farà che indebolire il centrosinistra rafforzando il centrodestra e la sua identità non solo conservatrice, già quello sarebbe meglio, ma assolutamente reazionaria.

Parliamo della Sicilia e della sfida delle regionali. Se dovesse tentare di convincere un elettore a votare per Caterina Chinnici che cosa gli direbbe? 

Rispondo ribaltando la domanda: perché un siciliano non dovrebbe votare Caterina Chinnici? Ci sono stati 5 anni di amministrazione della destra, che aveva promesso una Regione bellissima e invece ha governato talmente male che non hanno avuto neppure il coraggio di ricandidare il presidente uscente che se ne scappa a Roma. Mi pare che tanto i 5 Stelle quanto il terzo polo abbiano rotto accordi non tenendo fede alla parola data, che credibilità hanno per realizzare quello che promettono? Caterina Chinnici è competente e libera. È concretamente dalla parte dei diritti delle donne e di chi i propri diritti li ha sempre visti calpestati. Credo possa dare un ampio impulso alla ripartenza della Sicilia sia a livello economico sia sociale.  


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