Bonura lancia l'allarme: |"17 milioni bloccati" - Live Sicilia

Bonura lancia l’allarme: |”17 milioni bloccati”

Il Cna pronto a proteste eclatanti.

ARTIGIANATO CNA
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2 min di lettura

CATANIA – Ci sono 17 milioni di euro per le imprese fermi nei cassetti della Cassa Regionale per l’Artigianato, che attendono solo una firma del commissario. Firma che non arriva.

E’ un vero e proprio grido d’allarme quello che lancia il segretario generale della Cna di Catania Salvatore Bonura. Mentre la crisi attanaglia in modo inesorabile le aziende, mietendo chiusure e disperazione, alla Crias, pur istruendo tempestivamente le pratiche, si vive una condizione di paralisi.

Denuncia Bonura: “di queste pratiche, oltre 400 -per un importo di circa 10 milioni di euro- riguardano il credito d’esercizio, che rappresenta la liquidità indispensabile in un periodo in cui a maggiore ragione le banche non danno soldi alle imprese e l’usura ha raggunto picchi esorbitanti.

Ancora: ci sono oltre 30 pratiche –per un totale di un milione e mezzo circa di euro- per le scorte e 47 -per oltre cinque milioni di euro- per il medio-termine, ovvero per investimenti”. Una situazione intollerabile.

Incalza Bonura: “la Crias, che attende ancora la nomina da parte del governo regionale del consiglio d’amministrazione, è commissariata, con una proroga arrivata a metà maggio. Ma il commissario non s’insedia e firma, bloccando così un totale di 17 milioni di euro, ossigeno indispensabile per le imprese artigiane, che vivono la lotta quotidiana contro la crisi.

Il governo regionale, oltre a non avere nominato il cda della Cassa, ha un’altra grave responsabilità. Infatti, in tema di moratoria per il credito, non è stata emanata una precisa disposizione in materia, mettendo ulteriormente in difficoltà migliaia di imprese. Insomma, l’ennesimo paradosso siciliano è quello di una regione dove esiste la moratoria per il credito ordinario, ma non per l’agevolato”.

Il segretario generale della Cna di Catania annuncia: “se non arriveranno –in tempi rapidi- risposte, siamo pronti a ricorrere a forme di protesta eclatanti. Non siamo più disponibili ad attendere. Il governo regionale si attivi se non vuole passare per nemico di chi, in mezzo a chi chiacchiera di sviluppo, garantisce coi fatti produzione, servizi ed occupazione”.

 


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