LAMPEDUSA (AG) – Rissa fra tunisini e sudanesi, per lo più minori, all’interno dell’hotspot di Lampedusa. Almeno un centinaio i migranti coinvolti. A riportare la calma sono stati i poliziotti in servizio nella struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola.
I feriti, non gravi, sarebbero una quindicina. La maggior parte ha riportato ferite o contusioni alla testa perché c’è stata una fitta sassaiola. Tutti sono in fila davanti all’infermeria dell’hotspot per essere medicati dai sanitari della Croce Rossa italiana.
La rissa
Cosa abbia innescato la scintilla iniziale non è chiaro, ma nelle ultime ore fra i migranti minorenni era cresciuto il malumore. Alcuni pare che siano ospiti della struttura da una ventina di giorni. Altri, da molto meno. Ma tutti, in questi giorni, hanno assistito al continuo, sistematico, trasferimento di migliaia di migranti arrivati dopo di loro.
Non è stato semplice spiegare loro che l’iter per accogliere i minorenni è differente rispetto a quello degli adulti che restano in hotspot per non più di 36 ore. Stamattina, fra i viali e i padiglioni di contrada Imbriacola, è scoppiato la protesta con rissa pare innescata da un gruppo di tunisini arrivati fra ieri e l’altro ieri.
Al momento, i migranti minorenni ospiti dell’hotspot sono 950. Negli scorsi giorni si era arrivati, come numero massimo, a 1.150. Ma da ieri, i trasferimenti stanno riguardando anche i minorenni. Oggi saranno 300 quelli che lasceranno l’isola.
Sudanese trasferito in elisoccorso
E’ stato trasferito, con l’ elisoccorso del 118, il diciottenne sudanese che è rimasto ferito in maniera seria dopo la maxi rissa che è scoppiata, all’alba, all’hotspot di Lampedusa. Il giovane dall’infermeria della struttura di primissima accoglienza è stato prima portato al Poliambulatorio e poi, a causa del trauma cranico con ferita, è stato spostato all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Non è in pericolo di vita.
Funzionario polizia: “Per sedare gli animi ho cercato di dialogare”
Determinante, per placare gli animi dei circa 100 migranti coinvolti, è stato il funzionario della Questura che è, al momento, in servizio all’hotspot: il vice questore aggiunto Francesco Sammartino che si è avvicinato ai partecipanti alla rissa ed ha cercato il dialogo.
Seppur “armati” di grossi sassi e spranghe di ferro, i sudanesi coinvolti, molti dei quali minorenni, si sono fermati alla vista del poliziotto che, con l’ausilio di Ignazio Schintu, direttore operazioni emergenze e soccorsi della Croce Rossa italiana, è riuscito a riportare la calma fra le due diverse fazioni: sudanesi del Nord e del Sud.
“Ho fatto schierare i colleghi a distanza di sicurezza, lontani dalla sassaiola che ha colpito in testa o sul corpo alcuni ospiti dell’hotspot, non coinvolti nella rissa, poi ho cercato e trovato il dialogo – racconta il vice questore Sammartino – . I minori non accompagnati del Nord Sudan sono stati accusati di mancare di rispetto ai connazionali del Sud, questo ha fatto scoppiare la rissa”. I poliziotti della Squadra Mobile si stanno adesso occupando di esaminare le videoregistrazioni per identificare i migranti che hanno fatto scoppiare il caos.