Bronte, vertice sul Punto nascite |Adeguamenti per evitare chiusura - Live Sicilia

Bronte, vertice sul Punto nascite |Adeguamenti per evitare chiusura

Spetteranno all’Asp i necessari adeguamenti professionali, strutturali e tecnologici da realizzare entro 90 giorni. Agli amministratori il compito di ristabilire il rapporto di fiducia tra il territorio e la struttura sanitaria.

BRONTE – Adeguamenti strutturali, tecnologici e professionali. Per i prossimi novanta giorni saranno questi gli obiettivi imprescindibili a cui l’Asp 3 di Catania dovrà fare fronte per far sì che la deroga alla chiusura del Punto nascite di Bronte diventi effettiva. Per ora, infatti, dal Ministero della Salute è stata concessa una “possibilità di mantenimento” a patto che entro tre mesi venga adeguato a precisi standard di sicurezza. Fino ad allora, dunque, il Punto nascite resta sospeso, ma, come precisa il sindaco Graziano Calanna, in questo lasso di tempo sarà solo l’evento parto ad essere dirottato in altre strutture individuate dall’ospedale stesso, mentre l’assistenza alle future mamme sarà garantita fino al momento del parto.

E per fare il punto della situazione, ieri pomeriggio, su invito del primo cittadino di Bronte, si sono riuniti nell’aula consiliare gli amministratori di Maletto, Maniace, Randazzo, Roccella Valdemone, Floresta, Cesarò e San Teodoro, insieme con i vertici dell’Asp. In rappresentanza dell’Azienda presenti il dottore Giuseppe Spampinato, direttore della spedalità pubblica e del distretto ospedaliero Ct2, e il dirigente medico dottore Renato Passalacqua. Nelle parole di Spampinato l’impegno dell’Asp 3 a raggiungere gli obiettivi nel tempo stabilito. A tal fine, ha precisato il direttore, sono già state attivate le procedure di assunzione per il potenziamento delle risorse umane, mentre se da un lato l’adeguamento tecnologico non sembra costituire un grosso problema dall’altro l’adeguamento strutturale del Punto nascite potrebbe portare anche alla ripresa degli interminabili lavori che ormai da otto anni interessano il presidio ospedaliero.

Una volta che l’Asp avrà fatto la sua parte, allora sarà il turno degli amministratori. A loro infatti, nelle parole di Calanna, il compito di riuscire a ricreare un rapporto fiduciario tra il territorio e la struttura sanitaria locale, anche attraverso il coinvolgimento dei medici di base. Un’opera di sensibilizzazione questa ritenuta necessaria pure dagli altri sindaci. Per raggiungere i 500 parti annui, infatti, sarà fondamentale che tutte le donne dei comuni interessati scelgano di partorire a Bronte. Un obiettivo numerico che continua però a destare preoccupazioni, se si considera, come ha precisato il consigliere Carlo Castiglione, che dai dati da lui riportati durante l’incontro le nascite dell’ultimo anno nel comprensorio si sono attestate intorno a 480 (di cui 260 i parti a Bronte).

Una situazione in divenire dunque, che ieri ha inevitabilmente indotto i presenti a parlare anche delle condizioni più generali del Castiglione-Prestianni, per il quale in molti invocano un ritorno di eccellenza che sarà possibile solo con il potenziamento dei diversi reparti. Ma questa è un’altra storia.

 


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