Tre ragazzi di 10, 12 e 16 anni hanno dato fuoco a due plessi della scuola media ed elementare di Merì, in provincia di Messina, per “vendicare” la sospensione del dodicenne. I carabinieri, come ricostruisce oggi il quotidiano “Gazzetta del Sud”, sono riusciti a risalire ai responsabili che sono stati segnalati alla Procura del tribunale per i minori, anche se l’unico imputabile è il sedicenne. I tre studenti hanno danneggiato arredi e attrezzature didattiche prima nella vecchia ala che ospita alcune aule della scuola elementare, in via Cesare Battisti, e poi nel plesso che ospita le scuole medie di via Logano. Danneggiate anche le porte e gli uffici di presidenza e della segreteria. Nella scuola media sono state complessivamente sei le aule che hanno subito l’incursione vandalica. Il sindaco di Merì, Felice Borghese, ha disposto con un’ordinanza la chiusura delle scuole fino a mercoledì per consentire i lavori di ripristino delle aule.
“Il vandalismo è l’anticamera dell’adesione ai valori della mafia”. E’ il commento dell’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mario Centorrino, alla notizia dell’atto vandalico di uno studente di Merì (Me). “Ancor più – ha aggiunto – quando si esercita contro le istituzioni scolastiche, privando altri giovani, che quelle istituzioni frequentano con impegno, di poter nutrire i propri sogni di un futuro”. Centorrino, che ha espresso piena solidarietà alla dirigenza scolastica locale, sottolinea che “preoccupa molto come l’azione sia stata messa in atto da minori di 14 anni ma, ancor di più, inquieta pensare che dietro questi piccoli delinquenti ci sono famiglie che, evidentemente, non riescono più a trasmettere azioni positive e fungere da agenzie educatrici”.