Brugman e l'obiettivo salvezza: | "Palermo, ti darò una mano" - Live Sicilia

Brugman e l’obiettivo salvezza: | “Palermo, ti darò una mano”

L'uruguaiano esalta le qualità morali del gruppo e lancia la volata: "Possiamo farcela".

calcio - serie a
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PALERMO – La necessità di trovare una posizione in campo e la voglia di spiccare il volo, aiutando il Palermo a raggiungere la salvezza. Speranze e idee chiare per un Gaston Brugman che nelle ultime otto gare potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista: “Ogni giocatore dovrebbe avere un ruolo fisso. Se riesce ad interpretarne altri è un’arma in più per l’allenatore e per la squadra – spiega al Corriero dello Sport -. Un pregio, almeno per gli altri. Mi piace di tutto: costruire, aiutare, cercare il gol. Ma da regista faccio fatica ad arrivare davanti alla porta; come trequartista non sono il primo punto di riferimento della manovra e da mezzala rischio di avere addosso una coperta corta”.

Un’identità da trovare, anche se l’alternanza tra tecnici non aiuta in tal senso. Eppure un aspetto positivo l’uruguaiano riesce a trovarlo: “Tanti gli allenatori cambiati, non il massimo, in compenso qualcosa resta: la cattiveria e la rabbia di Iachini, la convinzione di Ballardini, la mentalità vincente di Schelotto, la tranquillità e la fiducia di Novellino nel ripropormi da mezzala Ora avrei l’opportunità di lasciare il segno. Il massimo sarebbe chiudere da titolare e mettere la firma sull’impresa. Dimenticata Empoli, bisogna vincere contro il Chievo. Passaggio obbligato dopo i risultati di Carpi e Frosinone. A Verona, saranno necessari una marcia in più e tre punti”.

Per il futuro c’è tempo, al momento è necessario concentrarsi sul presente. L’obiettivo è sempre lo stesso: “Lo scudetto col Palermo, cioè restare in A. Io ci credo, non so poi cosa farà il presidente – spiega Brugman -. Difficile entrare nella testa di persone che conosci poco. Se il Palermo vuole, ha l’opzione per riscattarmi, altrimenti non mi abbatterò. In ogni caso una esperienza positiva. Tornare al mittente? In B non mi piacerebbe, ma senza alternative avrei poco da urlare. Siamo in balia delle onde. A volte chi merita resta fuori. Nessuno può prevedere il domani”.

Tante difficoltà che non hanno scalfito l’unità di un gruppo che non ha alcuna intenzione di mollare: “Nessuno ha sofferto come noi. Campionato maledetto, una scommessa. Vazquez è l’asso nella manica. Però un uomo solo non basta. E’ il gruppo che trascina al traguardo. Gilardino è il bomber, regala esperienza e disponibilità. Sarà decisivo. Sorrentino è un capitano e tiene unita la squadra. Come Maresca, altro ragazzo positivo. Tutti vogliamo il bene del Palermo, chi entra, chi esce e chi non gioca mai. Altrimenti non saremmo qui a parlare e a fare progetti”.


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