"Buco da 30 milioni alla Provincia"| Sentenza ribaltata: Caruso assolto - Live Sicilia

“Buco da 30 milioni alla Provincia”| Sentenza ribaltata: Caruso assolto

Palazzo Comitini, sede della provincia di Palermo

L'ex direttore generale era imputato per peculato.

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PALERMO – Il fatto non costituisce reato. I soldi sono spariti, ma la responsabilità non fu di Antonino Caruso. La Corte di appello presieduta da Matteo Frasca ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva riconosciuto colpevole l’ex direttore generale della Provincia di Palermo, condannandolo a 4 anni e 8 mesi di carcere. Il pubblico ministero in primo grado aveva chiesto 8 anni.

Caruso d’accordo con i vertici di una finanziaria lombarda, poi fallita, questa era l’accusa, avrebbe fatto sparire, attraverso una serie di investimenti, quasi 30 milioni di euro dalle casse dell’amministrazione provinciale. In primo era già caduta l’ipotesi di corruzione ed era rimasta in piedi quella di peculato. I vertici della finanziaria, la Ibs Forex di Como, in un processo separato sono stati condannati per bancarotta fraudolenta.

È passata la linea difensiva dell’avvocato Enrico Sanseverino, secondo cui, non solo Caruso non si era appropriato del denaro, ma ad altri e non a lui potevano essere contestati quegli investimenti di finanza creativa. Caruso non era responsabile dei trenta milioni andati in fumo.

 


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Commenti

    e può un dirigente apicale in assenza di almeno un atto di indirizzo, fare le operazioni che ha fatto? non sarà la similitudine dei nomi IBS/IBLIS che crea condizioni di inattaccabilità alla parte politica?

    E’ incredibile ciò che accade nelle amministrazioni pubbliche. Ma i politici perchè non fanno una legge a tutela dei cittadini con la quale Noi possiamo mandarli a casa in ogni momento. Mi spiego meglio: ogni anno si fa un resoconto dell’operato dei politici e attraverso un referendum dafare in un ufficio del comune o provincia o regione ci si reca a votare, senza spese per nessuno, e si conferma o si elimina il politico dannoso. Capisco che non lo faranno mai però sarebbe una cosa utile. Tornando all’argomento dell’articolo non credo di avere fiducia in Pace.

    e i politici del Tempo ?

    Chi era il Presidente della Provincia al momento dell’acquisto dei titoli?

    redazione poi spieghi cosa c’era che non andava…..

    lo ripeto che qualcuno cominci a pagare, in primis ANTONIO CARUSO …… sono soldi della comunità.

    @michele, il presidente era Ciccio Musotto, ora comprendi perchè nel mio primo post evidenziavo IBS/IBLIS?

    ma che c’entrano i revisori dei conti.

    Ricordo il presidente era un Lombardiano Doc Ciccio Musotto,ora si spiega tutto

    chi era il segretario provinciale ?

    Culpa in vigilando. É questa la colpa dei revisori, ma va condivisa con quei politici che continuano a proporre gente incompetente a ricoprire incarichi delicati. Questa gente avrebbe immediatamente dovuto rilevare l’irregolarità e segnalarla senza indugio. L’hanno fatto? Evidentemente per la corte dei conti no.

    I componenti dei collegi sindacali ed i revisori legali sono responsabili dell’inadempimento dei compiti loro imposti dalla legge, che si sostanziano, come unanimemente affermato in dottrina, in atti commissivi od omissivi, previsti rispettivamente dai commi primo e secondo dell’art. 2407 c.c.

    Gli atti omissivi comprendono tutte quelle violazioni al dovere di vigilanza sugli atti commessi dagli amministratori; in questo caso, chi voglia avvalersi di tale responsabilità ha l’onere di dimostrare in sequenza logica[2]:
    a)      l’esistenza di un atto illecito, commissivo od omissivo, degli amministratori;
    b)      l’esistenza di un danno da lui stesso patito in conseguenza dell’atto illecito su menzionato;
    c)      la violazione del controllo da parte del sindaco sull’atto dell’amministratore[3], allorché l’atto di quest’ultimo sia soggetto per legge al controllo del primo[4];
    d)      l’evitabilità del danno, se il sindaco avesse esercitato il controllo ai sensi di legge[5].
    La responsabilità del sindaco, nel caso di atti omissivi, è definita dalla dottrina “responsabilità concorrente”, in quanto condivisa con gli amministratori.
    La responsabilità presuppone che il danno procurato sia conseguenza dell’inadempimento di un obbligo, quindi di un compito posto dalla legge a carico del collegio sindacale.
    Affinché si abbia inadempimento, occorre che il controllo non sia stato svolto o sia stato svolto in misura inadeguata rispetto al parametro edittale.
    Si pensi all’omesso controllo di comunicazioni sociali non veritiere o all’omessa indicazione della spericolatezza di determinate operazioni commerciali.
    L’inosservanza della legge e dello statuto – tipica censura del collegio sindacale – può prospettarsi non solo in relazione a deliberazioni prese dagli amministratori o dall’assemblea, ma anche ad atti posti in essere da altri soggetti che operano nell’azienda in forza o al di fuori di deleghe loro conferite dai predetti organi sociali.
    Tra questi soggetti, il cui operato può essere oggetto di rilievi da parte del collegio sindacale, si annoverano certamente il direttore generale (prescindendo dall’essere stato nominato dall’assemblea o in sede statutaria, come prevede l’art. 2399 c.c.), il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili (menzionato negli artt. 2621 e 2622, primi commi c.c.), il revisore contabile o la società di revisione (artt. 2409 bis e 2477 c.c.), ma anche il direttore amministrativo o del personale o il responsabile della contabilità.
    È infatti evidente che il collegio sindacale, se rilevasse un’inosservanza commessa da uno di tali soggetti, dovrebbe segnalarla agli amministratori, chiedere e quindi controllare che siano stati presi i provvedimenti necessari per farla cessare.

    Secondo me manca qualche pezzo importante, le altre figure apicali dell’ente nel frattempo cosa facevano? Ritengo che il povero Caruso pagherà il conto di tutti, pazienza , e così che va in Italia!!!!!!!

    Si ma volete sapere qual’è la cosa più bella che si potesse fare alla Provincia dopo che il Gran Direttore Caruso ha investito più di 40 Milioni con quella società?
    1) il dott. Caruso sicuramente aveva notizie di chi erano quelle persone alle quali stava dando tutti questi milioni, avete presente il Prefetto Caruso di Palermo non è altro che il fratello del Direttore Caruso Antonino, vuoi che lui non sappia niente di chi erano quei loschi figuri?
    2) Comunque l’attuale Presidente Giovanni Avanti dopo aver fatto dimettere quel gran Direttore cosa fà? Gli inventa un settore ad hoc con 3 dipendenti per non farlo morire di fame in modo che il suo compenso dai 250.000 mila euro annui si riduca a soli 100.000.
    Ora voi vi chiedete ma come lo nomina direttore così senza un concorso o altro?
    Qui alla Provincia i dirigenti si nominano sempre così basta dire che dopo che i sindacati hanno lottato per ben 7 anni dicendo che c’erano ben 14 dirigenti che senza nessun concorso erano stati nominati dall’ente, solo ora a Dicembre li hanno destituiti e naturalmente senza concorso li hanno inseriti come funzionari D6 senza mansioni direttive, naturalmente sempre senza concorso.
    Di cosa vi stupite ancora???????????????

    I politici vergogna si sono mangiati un paese e continuano imperterriti a fare come vogliono, comprano le macchine con i soldi pubblici e se le intestano successivamente, gli sprechi sono sempre allucinanti.
    E sapete vi dico un’altra cosa 2 anni fa a dicembre non si trovarono 250.000 euro alla provincia per dare un aumento ridicolo credo sui 33 euro lordi per i 3.500 impiegati però se ne trovarono 2.500.000 per quei famosi 14 dirigenti che non potevano avere quel tipo di contratto.

    Povera Sicilia e povera Palermo.

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