Bufera Villa Sofia, dimissioni di Rizzo: "Accuse false"

Bufera Villa Sofia, Rizzo si dimette: “Accuse false, lascio per dignità”

"Il clima di serenità lavorativa e propositiva è venuto meno"

PALERMO – Si è dimesso perché “esiste un principio di dignità che non può essere superato”.

Così scrive Aroldo Gabriele Rizzo nella lettera inviata al direttore generale dell’ospedale Villa Sofia di Palermo Roberto Colletti e per conoscenza al dirigente generale dell’assessorato regionale alla Sanità Salvatore Iacolino.

Rizzo lascia l’incarico di direttore sanitario dell’ospedale in risposta ad accuse che bolla come “false e ingenuamente fantasiose”.

Una scelta, la sua, arrivata all’indomani del breve incontro con il presidente della Regione Renato Schifani che lo aveva convocato una volta venuta fuori sui media la notizia del decesso di un anziano di 76 anni.

Il paziente è rimasto alcuni giorni ricoverato in barella al pronto soccorso e poi è deceduto nel reparto di Ortopedia in attesa di essere operato per una frattura all’omero.

Sul decesso dopo 17 giorni di ricovero la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta. I parenti ritengono che si tratti di un caso di malasanità. I medici, al contrario, che al paziente sia stata garantita la massima assistenza.

Nella missiva con cui comunica le dimissioni Rizzo scrive: “Ritengo conclusa la mia esperienza di direttore sanitario, incarico che ho svolto con passione, disciplina ed onore. In questi anni, segnati dal Covid 19, ho ricevuto il supporto delle istituzioni e l’aiuto dei colleghi. Sono stato gratificato, per il lavoro svolto, ricevendo la nomina a Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica da parte del Presidente Mattarella e la Tessera preziosa del mosaico da parte del sindaco Orlando”.

Poi il riferimento alla situazione presente: “Il clima di serenità lavorativa e propositiva è venuto meno. Voci, video e testi accusatori di ogni genere d’incapacità e inadeguatezza professionale si rincorrono sui media. È una lenta discesa agli inferi della disonestà intellettuale alla quale non voglio partecipare”.

Rizzo non ha alcuna intenzione di accollarsi colpe che non sono sue, di divenire il capro espiatorio: “La sanità è in grave difficoltà, ma scoprire che un sistema complesso è colpa di un singolo gestore è un pensiero incredibilmente infantile e primitivo. È come se un pensiero tribale si fosse impadronito della società. Un pensiero magico che non appartiene alla ragione. Rigetto le accuse come inaccettabili attacchi strumentali, false e ingenuamente fantasiose”.

“Esiste un principio di dignità – chiude la lettera – che non può essere superato, pertanto, per il rispetto che devo a me stesso, mi dimetto dall’incarico dal 27 gennaio in ossequio al canonico preavviso di 15 giorni”.

Infine i saluti e i ringraziamenti a Colletti e al direttore amministrativo Luigi Guadagnino per “una buona prosecuzione delle vostre attività, con lo stesso straordinario impegno e correttezza che vi ha contraddistinto ad oggi, e al dottore Iacolino per la sua ineguagliabile cortesia e capacità nella gestione dei conflitti”.


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