Gianluigi Buffon ha scelto l’Azzurro per iniziare una nuova carriera nel calcio: dopo aver annunciato nei giorni scorsi il ritiro dal campo, sarà il nuovo Capo Delegazione della Nazionale, il ruolo rimasto vacante dopo la scomparsa, a gennaio, di Gianluca Vialli.
Ruolo che dovrà riempire di significati, sulla base del mandato del presidente Gravina e del rapporto che saprà costruire con il CT Roberto Mancini, lo staff tecnico, i calciatori, lo staff organizzativo, ma anche con i Media ed i Partner. Perché il Capo Delegazione è il punto di riferimento per i calciatori, soprattutto i più giovani; il custode dell’identità, dei valori e della storia della Nazionale; una figura in grado di supportare il Ct nella gestione del gruppo fuori dal campo ed essere da esempio per tutti; il rappresentante della Squadra e della Federazione, in assenza del Presidente, nelle occasioni ufficiali.
Buffon, primatista di presenze con la maglia Azzurra (176), ha sciolto le riserve accettando la proposta ricevuta nei giorni scorsi dal presidente della FIGC Gabriele Gravina: dal 4 settembre sarà di nuovo nel gruppo Azzurro, atteso dalle sfide con la Nord Macedonia (sabato 9 settembre, National Arena Todor Proeski, Skopje, ore 20.45) e Ucraina (martedì 12 settembre, Stadio “G. Meazza”, Milano ore 20.45) nella corsa verso EURO 2024 Germania.
“La Nazionale Azzurra viene prima di tutto”
“È un grande giorno per la Nazionale italiana – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – perché Gigi torna a casa. Buffon è un’icona del nostro calcio e una persona speciale. La sua passione, il suo carisma e la sua professionalità saranno determinanti per scrivere una nuova pagina entusiasmante di questo straordinario racconto d’amore che è la maglia Azzurra. Sono personalmente molto soddisfatto perché riportarlo nel Club Italia, coinvolgerlo nel nostro progetto, era un mio obiettivo da diverso tempo. In lui vedo le qualità di un dirigente di alto profilo e in FIGC può iniziare il secondo tempo della sua vita nel mondo del calcio. L’augurio che gli rivolgo è di viverlo con le stesse soddisfazioni che hanno costellato la sua carriera da calciatore”.
“Torno in Nazionale – commenta il neo Capo Delegazione della Nazionale Gigi Buffon – perché quel bambino che trent’anni fa varcava per la prima volta il cancello di Coverciano ha ancora voglia di sognare e di vivere questo sogno insieme ai tifosi italiani. Fin dal primo contatto di questi ultimi giorni con il presidente Gravina e poi con Mauro Vladovich avevo già deciso di dire di sì, ma abbiamo dovuto verificare alcuni aspetti tecnici; la Nazionale viene prima di tutto e niente mi avrebbe impedito di tornare a casa”.
“La maglia Azzurra – prosegue Buffon – è sempre stata parte della mia vita: l’ho indossata con orgoglio e onorata con impegno, mi ha regalato emozioni uniche, ho pianto quando abbiamo vinto il Mondiale e quando non siamo riusciti a qualificarci. Ho avuto il privilegio di poter essere l’unico portiere in 113 anni a poter vestire l’Azzurro, oltre ai vari colori delle maglie da portiere ed è stato un omaggio che ho apprezzato moltissimo. Oggi – conclude l’ex portiere – mi piace infine ricordare tre persone che credo sarebbero felici di questa scelta: Gianluca, che mi ha preceduto in questo ruolo; Davide, che con me e Daniele ha passato tanti giorni in Nazionale; Spazzolino, una persona buona tra i primi ad accogliermi a Coverciano”.