Call center e vertenza Almaviva |Manifestazione a Misterbianco - Live Sicilia

Call center e vertenza Almaviva |Manifestazione a Misterbianco

Anche Catania solidale con i colleghi licenziati.

il presidio
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MISTERBIANCO. Scatta la solidarietà da parte dei colleghi etnei verso i lavoratori Almaviva di Roma, Napoli e Palermo colpiti dai licenziamenti. Questo oggi si è tenuto un presidio dinanzi la sede del call center Almaviva Contact di Misterbianco a cui hanno partecipato le Rsu ed esponenti delle sigle Slc Cgil, Ugl Tel, Cisl Fistel e UilCom. Una manifestazione svoltasi in concomitanza delle proteste in corso a Napoli e Roma. “Siamo profondamente preoccupati – affermano – . Ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà nei confronti dei nostri colleghi di Palermo, Roma e Napoli”. Nei centri delle citate sedi l’azienda Almaviva ha avviato il 21 marzo scorso le procedure di licenziamento per oltre 1700 posti di lavoro.

Al momento, al call center etneo non sono previsti esuberi. Ma questo non basta a placare la preoccupazione dei lavoratori, i quali operano già da circa tre anni in regime di contratto di solidarietà. “Sebbene l’azienda qui non parli di eventuali esuberi – continuano – non ci sentiamo al sicuro. Per queste ragioni non possiamo far altro che manifestare e protestare contro la mancata osservanza delle regole che ormai da tempo non fa altro che mettere in crisi il comparto dei call center. Continuano ad essere alimentare così le pratiche di delocalizzazione e gare al massimo ribasso, ovvero tutte condizioni che hanno oggi causato una situazione gravissima per le tante famiglie che vivono di questo lavoro”. I lavoratori quest’oggi hanno lanciato un appello al premier Matteo Renzi perché intervenga concretamente nella risoluzione della vertenza che tocca migliaia di lavoratori. In particolare, chiedono con forza che il governo dia piena applicazione all’articolo 24 bis del decreto legge 83/2012, il provvedimento che prevedrebbe sanzioni nei confronti di committenti ed enti pubblici che delocalizzano i servizi di call center dall’Italia all’estero.

Durissima in merito ai licenziamenti la posizione delle sigle territoriali Slc Cgil e Ugl Tel. “Chiediamo che il governo fermi immediatamente i licenziamenti – afferma Natale Falà, Rsu Slc Cgil di Almaviva – Ci sono altre strade che permetterebbero di evitare di strappare il posto di lavoro a questi lavoratori”. E annunciano: “Procediamo alla dichiarazione dello stato di agitazione ed al blocco delle prestazioni supplementari ed accessorie per oggi fino al 1 aprile. Chiediamo, inoltre, un incontro al ministero dello Sviluppo economico che sia interamente dedicato alla vertenza Almaviva. I grossi colossi preferendo il low cost all’estero, offrono bassa qualità nei servizi per l’utenza. Basta con le gare al massimo ribasso. Occorre che il governo intervenga in maniera chiara e senza tentennamenti. Al cliente deve essere data piena facoltà di scegliere se parlare con un operatore italiano o straniero” – conclude Falà.

Diversa è, invece, la posizione della Cisl Fistel e UilCom specie per quanto riguarda il lavoro supplementare. “Dal momento che non ci sono commesse in comune – afferma Agata Amato Rsu, Almaviva di Misterbianco – con i centri in crisi (fatta eccezione del 190 a Napoli) lasciamo ai lavoratori piena libertà di decidere se svolgere il lavoro supplementare o meno. Non riteniamo al momento sia opportuno, meno ancora proficuo, frenare le attività dei lavoratori non andando incontro ai bisogni delle nostre aziende. Così come non riteniamo sia opportuno proclamare lo stato di agitazione o indire scioperi. Preferiamo attendere l’incontro che si terrà il prossimo 1 aprile a Roma tra le parti sociali, i centri coinvolti dalle procedure di licenziamento e i vertici aziendali. Aspettiamo inoltre che le segreterie nazionali ci indichino eventuali mosse da intraprendere contro il governo qualora non continuassero a dare piena applicazione alle leggi vigenti” – conclude Amato.

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