Camera di Commercio, rush finale - Live Sicilia

Camera di Commercio, rush finale

Gli equilibri dopo il caso Gemelli. Colpo di scena dopo il dossier di Montante su Agen.

Catania – Riflettori ancora accesi sulla SuperCamera del Sud Est che dopo le vicende degli ultimi mesi sembra essere arrivata a un passo decisivo. Si è concluso ieri e in modo definitivo, a quanto pare, un passaggio della procedura di accorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa. Il punto fermo a cui si è arrivati consiste nel fatto che tutte le associazioni, interpellate nuovamente dal commissario ad acta Alfio Pagliaro, hanno risposto e inviato tutta la documentazione richiesta. Un supplemento di verifiche finalizzato a controllare in modo puntuale (in alcune associazioni ha raggiunto anche il 100 per cento) sulla regolarità associativa delle imprese. Supplemento che si era reso necessario a seguito dell’invito, inoltrato con una nota dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Mariella Lo Bello circa un mese fa. Nota che non è stata inviata solo a Catania, ma anche al commissario ad acta di Palermo, Genco, e a quello di Trapani, Barcellona. Cioè a tutti i commissari che si stanno occupando degli accorpamenti camerali siciliani.

“In questa settimana faremo le verifiche e finalmente si potrà considerare conclusa la fase di nostra pertinenza – ha commentato Pagliaro a meno che non ci saranno iniziative a livello politico in assessorato”. Si aspetta altre novità? “Se ci fosse stato qualcosa di strano, quei soggetti – che io non so chi siano, precisa Pagliaro – che hanno fatto controlli a Siracusa trovando anomalie su tre associazioni, l’avrebbero reso noto. Questo mi lascia abbastanza sereno. Del resto i controlli che abbiamo fatto a Catania, Siracusa e Ragusa sono stati elevati al 35%, al 45% e in alcuni casi anche al 100%”.

Posso chiederle un commento su questo commissario di Confindustria Siracusa compagno della ministra Guidi? “Non lo conosco, quindi non posso dire materialmente nulla su di lui. Il fatto che sia coinvolto un ministro della Repubblica fa riflettere. Posso dire però, visto che lo sto vivendo in prima persona, che se non finisce la procedura giudiziaria non si può dire nulla. Dispiace leggere queste cose, senza dubbio”. Da chi è stato nominato Gemelli? “Da Confindustria nazionale, ma i commissari a Siracusa sono due l’abbiamo scoperto in questi giorni”. Divisi per competenze? “Questo non lo so, stiamo aspettando una risposta in tal senso”.

Dalle parole di Pagliaro sembra proprio che la procedura di accorpamento sia arrivata al suo epilogo, ma dopo tutto ciò che è emerso in questi mesi, dagli esposti alle polemiche, è proprio sicuro che non usciranno nuovi altarini per rallentare ancora o bloccare addirittura tutto l’iter? Dalla cordata di Confcommercio ci hanno detto che ieri non si sono limitati a presentare la documentazione richiesta da Pagliaro, ma che è stato inviato un documento controfirmato da tutte le associazioni aderenti, in cui chiederanno “di verificare la procedura e la correttezza dei criteri adottati. Confermiamo quanto è stato fatto – commenta Galimberti di Confcommercio Catania – e siamo tranquilli per le nostre rappresentate ma vorremmo avere delle risposte dall’amministrazione regionale sulla procedura”. In che senso “sulla procedura”? “Sui termini stabiliti dalla procedura. La verifica richiesta dal Mise era del 5% poi è stata aumentata del 30%, arrivando quindi al 35%. Qual è la risposta esatta che voi chiedete? “Tempi, modi e anche perché di questo battage mediatico”. Ce n’è anche un altro battage mediatico che è sulle prime pagine di tutti i giornali: Confindustria Siracusa. “In tempi non sospetti avevamo detto che ci risultava qualcosa di strano su Siracusa, sui dati sensibili”. Questo non c’entra con l’intercettazione di Gemelli. “C’entra con l’operato di certe persone in certi posti. Perché se io sono rappresentante di una confederazione – conclude Galimberti – non mi posso permettere certe cose, fosse solo per rispetto nei confronti degli associati”.

Se Confcommercio ritiene che questo scandalo delle intercettazioni potrebbe, magari in modo indiretto, avere influenze sulla SuperCamera non è assolutamente dello stesso avviso Confindustria Catania che tramite le parole pacate del suo presidente, Domenico Bonaccorsi di Reburdone, commenta: “Quella di Gemelli è sicuramente una vicenda dolorosa, ma siamo sicuri che Gemelli ne uscirà indenne. Non credo però che potrebbe avere influenze dirette nella vicenda dell’accorpamento della Camera di Commercio anche perché Gemelli è stato nominato solo due mesi fa da Confindustria nazionale”.

E’ difficile dire se lo scandalo di Gemelli, e quindi di Confindustria Siracusa, influirà in qualche modo sull’accorpamento e la costituzione della SuperCamera del Sud Est, di certo il no comment dell’assessore Lo Bello alla domanda su Gemelli la dice lunga sull’atmosfera che si respira in certi ambienti a seguito di queste intercettazioni che raggiungono il Governo. Una cosa è certa: “L’accorpamento si farà” – ha dichiarato senza mezzi termini Mariella Lo Bello.

LE DATE SALIENTI DELL’ACCORPAMENTO –  Il 25 settembre 2015 il Mise firma il decreto per l’accorpamento delle tre Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa. Nomina Alfio Pagliaro commissario ad acta e fissa in sei mesi i tempi per espletare tutte le fasi fino al decreto che deve essere firmato dall’assessorato regionale alle Attività Produttive. Il 2 dicembre 2015 si chiudono i tempi per le presentazioni delle liste da parte delle associazioni datoriali che concorrono all’assegnazione dei 29 seggi (sono 33 in totale, perché 4 seggi sono fissi e assegnati ai professionisti, al credito e ai sindacati e consumatori) che formeranno il nuovo Consiglio Camerale che esprimerà il presidente e poi la giunta. Il 10 dicembre 2015 una conferenza indetta dalla cordata di Confindustria rileva irregolarità nella fase di verifica da parte del commissario ad acta su diversi punti: mancato coinvolgimento dei due segretari di Siracusa e Ragusa da parte del commissario unico del procedimento e una scarsa apertura e disponibilità nei confronti delle associazioni. Il 30 dicembre 2015 viene presentato un esposto a seguito del quale il commissario Pagliaro viene iscritto nel registro degli indagati – per atto dovuto specifica la magistratura – per omissioni di atti d’ufficio. Il 31 dicembre 2015 era la data di scadenza entro cui Pagliaro avrebbe dovuto consegnare il verbale di verifica all’assessorato. Viene chiesta una proroga. A fine gennaio 2016 Pagliaro invia il verbale alla Regione. Il 9 febbraio 2016 viene indetta una conferenza stampa dalla cordata di Confindustria – alla quale era presente anche il presidente nazionale di UnionCamere, Ivan Lo Bello – nella quale viene denunciato che ci sono anomalie in 70 aziende. La cordata di Confcommercio ribatte due giorni dopo dicendo che queste anomalie non esistono e che il vero nodo della vicenda sta nel fatto che la costituenda SuperCamera gestirà il 62,5% dell’aeroporto di Fontanarossa e che è quindi una questione di potere e di poltrone. Nei primi giorni di marzo 2016 l’assessore Mariella Lo Bello suggerisce – è più un consiglio, in effetti, visto che la procedura non dipende dalla Regione ma dal Mise – ai commissari ad acta un’estensione delle verifiche al 100%. La Regione svolge una funzione di notaio nei confronti dei verbali conclusivi che riceve dai commissari. Dopo il 20 marzo 2016 alla Procura arriva un nuovo esposto e viene aperta una nuova indagine per possibili illeciti compiuti da imprenditori. Si ipotizza la corruzione ma non ci sono indagati. Il 4 aprile 2016 tutte le associazioni consegnano al commissario i documenti per la nuova verifica. Entro 10 giorni dovrebbe essere consegnato tutto all’assessorato che poi potrà procedere con il decreto.

I RETROSCENA – di Antonio Condorelli


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