Campioni dentro e fuori il campo: gli allenatori del Catania

Campioni dentro e fuori il campo: gli allenatori del Catania

Verso i cento anni del club rossoazzurro

CATANIA – Nel proprio cassetto dei ricordi ognuno ha degli “eroi” da onorare, degli esempi da seguire. Anche i tifosi hanno i loro beniamini da custodire, non soltanto attaccanti o portieri. Ci sono anche gli allenatori. Figure che negli anni sono divenute sempre più centrali nelle narrazioni calcistiche non soltanto nazionali. Sulla panchina rossoazzurra si sono avvicendati tanti personaggi straordinari. C’è chi è giustamente legato al nome di Géza Kertész, lo Schindler catanese ucciso dai nazisti perché ha salvato la vita a degli ebrei nella sua Ungheria. Una storia apparentemente lontana, ma che ha tanto di cui essere orgogliosi. 

Gli allenatori del Catania

Si può essere affezionati allo stile sobrio di Pasquale Marino (autore del tanto atteso ritorno in Serie A). Oppure al ricordo del compianto Siniša Mihajlović, campione di carattere anche davanti all’impertinenza di una malattia che ce lo ha sottratto troppo prematuramente. Tutti “Rossazzurri Indimenticabili”. È questo il titolo del volume dedicato a 36 mister del Catania, con tanto di ritratti-caricature firmati da BAnt.

Un libro che fa il paio con quello dedicato ai presidenti del club nato nel 1929 e rifondato nel 1946 e nel 2022 tra i dilettanti. Si tratta di un progetto che vuole accompagnare i tifosi verso il primo centenario della squadra dell’Elefante. Uno snodo davanti al qual non sarebbe male arrivarci con un certo grado di preparazione.

La matita di BAnt

Roberto Quartarone, uno dei protagonisti del collettivo storico “Tutto il Catania minuto per Minuto”, spiega nella prefazione: “Non sono tutti: sarebbe stata un’impresa improba – forse esagerata”. Una selezione, dunque, dettata dalla sensibilità dell’autore (dietro BAnt c’è Antonio Buemi).  Si tratta di 36 allenatori “con un forte punto di contatto – spiega ancora – con la storia personale dell’autore: tanti sono i protagonisti della risalita dall’Eccellenza alla Serie A e della seguente discesa fino in Serie D. È il periodo – continua Quartarone – in cui Antonio cresceva e la sua fede rossazzurra si consolidava”. 

Ma, come detto, ognuno ha i suoi eroi. E un libro simile non può mancare tra gli scaffali di chi vuole scavare sempre di più nella storia del club etneo. Ecco ancora Quartarone: “Ci sono le storie di proclami sfortunati come quello di Gianni Mei nel ’97, quelle di amori mai sopiti per la maglia, come quelli di Pellegrino, Mazzetti, Di Bella o Rubino, di tecnici fatti in casa come Bianchetti o Russo. E soprattutto ci sono le caricature, piccole opere d’arte che ritraggono gli allenatori e ne immortalano la personalità. Ci vuole talento – sottolinea – per realizzare un condensato del genere!”.


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