PALERMO – E’ stato ricordato presso il Liceo Classico Giovanni Meli l’anniversario di nascita dei due magistrati Paolo Borsellino e Rocco Chinnici, alla presenza dei ministri dell’Interno Anna Maria Cancellieri e della Giustizia Paola Severino, del presidente della Regione Rosario Crocetta, del questore Nicola Zito e del prefetto Umberto Postiglione. Per l’occasione la fondazione Progetto legalità Onlus in memoria di Paolo Borsellino, la fondazione Chinnici e l’agenzia Ansa hanno presentato alla scuola i progetti di educazione alla cittadinanza e alla legalità promossi in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca.
Avrebbero compiuto 73 e 88 anni i magistrati Paolo Borsellino e Rocco Chinnici, ricordati oggi presso il Liceo Classico Giovanni Meli, in occasione dell'anniversario della loro nascita. Hanno partecipato all'incontro il presidente della Regione Rosario Crocetta, il ministro della Giustizia Paola Severino e il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri.
Con il coro degli studenti, a cui sono seguiti gli interventi dei presenti, è iniziata la manifestazione. “Non abbiamo ancora vinto la guerra contro la Mafia – ha affermato il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri – ma abbiamo vinto tante battaglie grazie a uomini come Rocco Chinnici e Paolo Borsellino, che sono degli eroi”. “Siamo qui per celebrare un compleanno – ha continuato la Cancellieri – sarebbe stata una giornata di festa in casa Chinnici e Borsellino, avrebbero spento le candeline con i propri nipotini. Questo non è stato possibile perché li hanno stroncati, e allora noi abbiamo il dovere di ricordarli”.
A poco più di un mese dalle elezioni politiche di febbraio, il ministro degli Interni si è espresso anche sulla questione voto ed Erasmus: “Gli studenti che si trovano all’estero per il progetto Erasmus non potranno votare perché tecnicamente è impossibile in quanto bisogna essere iscritti nelle liste elettorali dell’Airs e non è previsto per chi è fuori da meno di un anno. Ci vorrebbe una legge ad hoc che non è stata fatta”.
Scuola, pubblicazioni e laboratori teatrali con il contributo dei giovani studenti sono il filo comune che lega i progetti di educazione alla cittadinanza e alla legalità promossi in collaborazione con il ministero dell’Istruzione dalla fondazione Progetto legalità Onlus, dalla fondazione Chinnici e dall’agenzia Ansa. Tra gli aspetti presi in esame dal progetto della fondazione Rocco Chinnici, lo studio dei costi dell’illegalità: “Dal dopoguerra in poi – ha dichiarato Giovanni Chinnici, figlio di Rocco – abbiamo dimostrato che la criminalità è stata un freno per l’economia siciliana e cercheremo di far comprendere quanto la criminalità condizioni ogni progresso economico”. “Il nostro Paese è all’avanguardia – ha detto Gaetano Paci presidente della fondazione Progetto Legalità onlus – e creando un osservatorio sui beni confiscati, asse fondamentale nella lotta alla Mafia”.
Delle vittime della Mafia e di antimafia ha parlato il governatore della Regione Rosario Crocetta. “Se c’è una cosa che non mi piace è la retorica. Il modo migliore per onorare la memoria di Rocco Chinnici e Paolo Borsellino è seguire il loro esempio di vita come fanno tanti uomini delle istituzioni, tanti magistrati, tanti rappresentanti delle forze dell’ordine”. “Il valore dell’antimafia – ha affondato Crocetta – spesso è stato dimenticato nelle nostre istituzioni, se oggi in sicilia siamo arrivati a una situazione come quella attuale è perché la battaglia alla Mafia non è stata affrontata a volte in modo centrale. Oggi è iniziata una nuova pagina per la Sicilia”. “Sono i nostri eroi siciliani – ha affermato Crocetta ricordando Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi, Placido Rizzotto, Piersanti Mattarella e Pio La Torre – perché non c’è nessuno di più grande di chi dà la propria vita per gli altri”.
Il ministro della Giustizia Paola Severino si è focalizzata, invece, sulla lotta personale alla Mafia portata avanti da Rocco Chinnici. “Ha combattuto la Mafia da solo – ha detto Paola Severino – allora non c’erano i pentiti, non c’erano le intercettazioni. Mi sono chiesta, come ha fatto? La risposta è nella passione per il lavoro, nell’amore per i giovani. Chinnici e Borsellino hanno cominciato da soli ma oggi non sono soli, ci siamo tutti noi”. A proposito di giustizia, Severino ha dichiarato di voler continuare a lavorare a pene alternative: “Non lo so, le Camere sono sciolte. Io però sto continuando a lavorare al progetto sulle pene alternative e lo sto ampliando. Sono tenace e la speranza è l’ultima a morire”. “Proverò tutte le strade possibili – ha concluso il ministro – quanto meno chi vorrà dopo di noi potrà trovare tutto il lavoro di base già svolto e farà le proprie scelte”.
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