Centri commerciali naturali, controllo territoriale e spostamento dell’asse del commercio. Queste le proposte emerse dall’incontro che, nella sede di Liberimpresa di via Catania 51, si è svolto questa mattina coi candidati a sindaco. Obiettivo, quello di proporre le iniziative volte al rilancio delle imprese, le cui esigenze attuali sono state illustrate dal presidente dell’associazione, Giovanni Felice. Secondo Leoluca Orlando, Palermo ha bisogno di una visione progettuale che sia immediatamente seguita dall’azione: “Non basta sognare – ha detto – ma bisogna concretizzare i propri piani. Tra questi, l’idea che la città diventi attraente non solo per i turisti, ma anzitutto per il palermitani. Sono contrario ai MEGA centri commerciali, ma non a quelli territoriali, che dovrebbero essere “diurni” e “notturni”, la quale fruizione potrebbe essere incentivata da convenzioni coi taxi e parcheggi organizzati. Questo tipo di centri commerciali dovrebbe avere un “tutor d’area”, un funzionario comunale che sia punto di riferimento per la buona riuscita dell’operazione. Per quanto riguarda un’altra iportante fonte d’economia, il Turismo – ha aggiunto Orlando – sono nel parere che bisogna assolutamente riattivare la Fiera del Mediterraneo, allìinterno della quale dovrebbe sorgere un centro congressi – Palermo non ne ha – così come è fondamentale, per la cultura, l’apertura dei Cantieri culturali della Zisa. Palermo è perfetta per essere città di congressi, ma paradossalmente non c’è dove organizzarli.Questa città si è fermata – ha precisato – èd è necessario rimetterla in movimento”.
Alessandrò Aricò condivide l’idea di un centro congressi all’interno della Fiera campionaria e ritiene un errore la bocciatura della delibera sul centro commerciale naturale di via Roma: “Progetti come questo sono invece un’occasione per i palermitani per riscoprire il proprio territorio, unendo allo shopping la bellezza della città e perché no, dei monumenti. Proporrò, infatti, l’istituzione di una card che ad un prezzo simbolico possa permettere l’accesso a tutti i musei di Palermo”. Inoltre, per rilanciare l’economia – ha aggiunto Aricò – Palermo deve anche puntare sui suoi mercati storici, ma anche guardare al di là dei confini nazionali. Gli spazi espositivi all’estero, ad esempio, potrebbero essere in grado di fare da vetrina in tutto il mondo alla nostra città, grazie ai concittadini che lavorano in altri paesi.
Sono sicuro che, d’accordo con le ambasciate di riferimento, un piano del genere sarebbe accolto molto piacevolmente. L’estrema necessità di una svolta economica è stata ribadita anche da Marianna Caronia, che punta le sue idee sullo spostamento dell’asse commerciale: “Il piano regolatore va completamente rinnovato – ha sottolineato – per rivalutare alcune zone della nostra città a livello commerciale, specialmente quella del porto. Palermo – ha detto Caronia – deve trasformarsi da città delle emergenze a città delle prospettive, a cominciare dalle proprie tradizioni. Perché il Palio di Siena va in onda in tv e il Festino no? Perché non fare di questa manifestazione un motivo in più per attrarre non solo i turisti, ma i palermitani stessi? Ma un altro elemento fondamentale al rilancio delle imprese – ha concluso – è quello della qualità della formazione. Sia chi lavora nel Turismo, sia chi lavora nel Commercio deve essere professionale e garantirsi il ritorno del cliente”.