C'era una volta il Club della Stampa | Cosa resta dopo l'incendio del 2012 - Live Sicilia

C’era una volta il Club della Stampa | Cosa resta dopo l’incendio del 2012

Del lido rimangono poche strutture metalliche in mezzo alla vegetazione selvatica, qualche tratto di muro e pavimentazione. Anche questo tratto di costa, pur regolarmente frequentato da turisti, è usato per sbarazzarsi di rifiuti edili o elettrodomestici.

ACI CASTELLO – Il Club della Stampa è bruciato nel 2012 ma, a tre anni di distanza, appaiono solo peggiorate le condizioni della piazzetta in fondo alla via Mollica, nonché del tratto di costa circostante. Lo spiazzo – in particolare nei mesi estivi- è diventato posteggio abusivo e luogo di feste i cui resti, soprattutto decine di bottiglie, si ritrovano poi sparsi tra gli scogli della discesa. Del lido rimangono poche strutture metalliche in mezzo alla vegetazione selvatica, qualche tratto di muro e pavimentazione; ancora visibili alcuni segni dell’incendio.

Anche questo tratto di costa, pur regolarmente frequentato da turisti, è usato per sbarazzarsi di rifiuti edili o elettrodomestici, mentre tratti di scogliera sono ingombri di avanzi del vecchio tavolato. Il fondale stesso è alterato da anni d’incuria; già nel 2007 una squadra di sommozzatori aveva riportato in superficie scale e rottami in ferro abbandonati durante il montaggio delle strutture balneari. Oggi il fondo delle calette che si aprono lungo la costa (in una sgorga anche una piccola fonte d’acqua dolce) è ancora lastricato da grate, copertoni, una mezza motocicletta: il pericolo di ferirsi resta costante per bagnanti e tuffatori. Dentro i tubi arrugginiti capita di osservare piccoli pesci intrappolati, più spesso morti. Molti metri di moquette, cordame e lenze incrostati tra gli scogli più fondi, sono stati ultimamente rimossi dai volontari di Pro Natura Mare Nostrum e INFP Catania; una serie di recuperi più imponenti è prevista per i primi di Settembre.

Ma solo sui volontari si può contare per la pulizia del fondale: su questo è chiaro l’assessore Salvatore Danubio, che ad Acicastello si occupa in particolare di questioni ambientali. “Il Comune provvede a mantenere pulite le aree di propria competenza, da Acitrezza fino agli scogli di Cannizzaro, con operazioni di scerbamento e pulizia”, illustra l’assessore, “ma la scogliera appartiene al demanio regionale: anche quando privati ne richiedono un tratto per installare un lido, l’autorizzazione dipende prima dalla Regione e poi dal Comune”.

La pulizia, viene detto, si svolge a cicli mensili, ma non basta a raggiungere il nodo della questione: il fattore umano. “Resta una battaglia aperta contro l’inciviltà”, continua Danubio, che mostra di avere idee chiare sul da farsi: “Per quanto attiene alla pulizia della costa, anche in acqua, m’impegnerò personalmente a fornire supporto terrestre per il recupero dei rifiuti; effettuerò prossimamente un sopralluogo in zona, in modo da poter pianificare un’operazione seria”. Sopralluogo supportato dalle foto e dalle riprese realizzate da LiveSicilia.

Sul versante privato è più difficile avere un’idea lineare della situazione. Benché alcuni residenti tendano a lamentarsi, fatti quali la presenza di un posteggiatore abusivo sono recepiti quasi come innocui e anzi vantaggiosi per l’ordine dei parcheggi, soprattutto nei giorni festivi. Una mescolanza di reticenza, indignazione e talvolta compiacimento circonda i festini di vario genere che si terrebbero qui in alcune ore della notte e fino alla prima mattinata: si accenna a spaccio e scambi di coppie. Una voce diffusa è che le strutture del ristorante Alioto -adesso chiuso- sarebbero di prossima acquisizione da parte dell’hotel Baia Verde, il che –si pensa- andrà a disciplinare molti di questi eccessi, contribuendo alla riqualificazione della zona.

 


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