Cantarella replica a Torrisi: duro affondo del leghista - Live Sicilia

Cantarella replica a Torrisi: duro affondo del leghista

Il vicesegretario regionale del Carroccio attacca l'esponente del Pd, che risponde a tono.

CATANIA – Fabio Cantarella, vicesegretario regionale de La Lega, replica con una nota durissima alle dichiarazioni di Jacopo Torrisi del Pd che in un comunicato stampa ha chiesto al sindaco sospeso Salvo Pogliese di dimettersi così da poter andare al voto.

L’attacco al vetriolo del leghista: “Il vicesegretario del Pd Jacopo Torrisi, il nominato per definizione, in tanti ricordano l’incarico al Teatro Stabile, ora dirigente portavoce tuttologo del partito di Bibbiano con sopravvenute smanie da grafomane, tenta disperatamente di buttare la palla nel campo avverso per mistificare i fallimenti di cui il suo partito si fa interprete”.

E ancora: “Non ci casca nessuno al suo specchietto per qualche allodola in uscita da altri partiti, che vuole maldestramente cancellare le prodezze della fallimentare giunta di Enzo Bianco chiamata a rispondere, non solo in sede politica, del dissesto di Catania e di una classe dirigente ormai sconfitta e delegittimata”.

L’affondo di Cantarella continua: “Eppure, senza neanche arrossire, come si conviene a un giovane virgulto della Catania bene, Jacopo Torrisi, senza averne i titoli, sale in cattedra a dare lezioni sulla gestione dell’Amministrazione Comunale eletta, con il sindaco Pogliese, che ha tirato fuori il Comune e la Città dalle macerie in cui il suo partito l’aveva cacciata”.

Il vicesegretario del Carroccio affonda: “Ci siamo abituati: con il Pd la facciata è una, la sostanza è un’altra; nel segno della lunga tradizione ipocrita e democratica! In realtà il Pd è rimasta l’unica sigla (definire partito un accozzaglia di transfughi di altri partiti sarebbe troppo) che chiede irresponsabilmente le dimissioni del sindaco, solo perché allo sbando al suo interno, senza alcun consigliere, a parte lo stesso Bianco che peraltro è diventato anche ingombrante”.

“Dal deserto che lo circonda, il sempreverde Torrisi – aggiunge Cantanrella – prova a convincere se stesso che ancora esiste un simbolo del Pd che in verità i catanesi ormai “schifiano” come si fa coi prodotti rancidi. Hanno conosciuto le parolaie incapacità dei mistificatori di professione. Gli stessi che dopo aver voluto la legge Severino e votata in parlamento, ora hanno persino la faccia tosta di definirla un cavillo”.

L’avvocato Cantarella poi ricorda le varie inchieste giudiziarie: “Il collega avvocato Jacopo Torrisi trovi altri argomenti che quelli amministrativi (rifiuti, mobilità e finanze comunali, tutti lasciti avvelenati della sua cordata) per darsi coraggio senza cadere nel ridicolo. Ci parli per esempio, visto che gli piace stare in cattedra, dell’Università bandita e dei concorsi pilotati. Non si riduca, ci permettiamo sommessamente di suggerire, a una macchietta. Non vorremmo, infatti, che dopo il Teatro Stabile anche il Pd per cui è stato ora nominato si riducesse all’estinzione. Ci mancherebbe troppo l’ipocrita ridondanza del riso fatuo di gruppetti sparuti che cercano solo un copione da recitare, qualunque esso sia; magari insieme ai cinque stelle; in attesa della prossima nomina, non importa dove, of course!”

La replica di Torrisi

“Agli scomposti insulti dell’assessore Cantarella non posso che rispondere che confermano la precisa immagine che, non solo io, ho di lui. Ove alle offese personali volesse sostituire qualche argomento politico di sostanza sarò lieto di ascoltarlo. Alla tattica del fango della Lega siamo più che abituati e non ci impressiona certo”, così replica l’esponente del Pd Jacopo Torrisi.

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