CATANIA – L’odissea degli avvocati all’ufficio notifiche. Ogni giorno un avvocato catanese si sveglia e sa che dovrà correre più veloce dei colleghi per mettersi in fila all’alba per notificare un atto anche se gli uffici aprono alle 8:30. Ogni giorno un legale sa che ha tempo fino alle 11:30 per completare tutto e guarda con apprensione il suo nome vergato su una lista autogestita per smaltire la fila. A Catania i legali sono costretti a fare più file per ore in plessi differenti per notificare un atto esente, un atto a pagamento ed un pignoramento con il rischio di non poter completare le operazioni di notifica per chiusura uffici nonostante presenza da ore all’interno degli stessi: un’odissea. Su questa situazione hanno acceso i riflettori i legali dell’associazione “Avvocati Liberi” che hanno inviato una missiva al presidente della Corte d’Appello. “E’ ormai prassi non trovare gli atti notificati poiché addetto allo scarico, oberato di lavoro a suo dire, non riesce nei tempi costringendo il più delle volte l’avvocato ad iscrivere a ruolo le cause con le veline, dopo aver speso ulteriore somma per la certificazione di conformità dell’atto notificato”, denunciano.
Una situazione bollata come “lesiva” e “indecorosa”. I legali hanno anche suggerito una serie di misure utili a smaltire le procedure: “ aumentare le ore di ricezione atti con apertura pomeridiana degli sportelli, informatizzare l’ufficio restituzione atti con collocazione di computer fuori stanza ricezione in modo da permettere agli avvocati di essere a conoscenza dell’avvenuta notifica dell’atto stesso, riorganizzare ricezione atti presso ufficio pignoramenti e protesti con aumento di personale essendoci pochi addetti agli sportelli”. Una situazione complessa che ha portato l’ordine degli avvocati a caldeggiato l’ipotesi di chiedere un’ispezione ministeriale.
Non si è comunque lasciata attendere la risposta della presidenza della Corte D’Appello che ha comunicato che l’ufficio esecuzioni dell’UNEP di Catania rimarrà aperto gli ultimi tre giorni del mese di luglio anche per gli atti non urgenti e che nella prima settimana di agosto verranno ricevuti anche gli atti che non scadono nel mese. Inoltre la presidenza dellaCorte d’Appello ha invocata l’unità di intenti chiedendo agli avvocati alcuni accorgimenti (come inserire nelle liste esclusivamente il proprio nominativo) per evitare di ingolfare ulteriormente la situazione negli uffici. Una soluzione ritenuta “insufficiente” dall’associazione come confermano le parole dell’avvocato Goffredo D’Antona. “Siamo pronti a mettere in atto proteste eclatanti e valuteremo anche l’astensione dalle udienze o un ritardo simbolico”, dice l’avvocato.