Caos discariche in tutta la Sicilia | Cancelli chiusi e rifiuti in giro - Live Sicilia

Caos discariche in tutta la Sicilia | Cancelli chiusi e rifiuti in giro

La discarica di Motta Sant'Anastasia

Chiuse le strutture di Motta e Siculiana. A Trapani camion in coda. Fermi i nuovi impianti.

PALERMO – Cancelli chiusi. I rifiuti hanno dovuto fare marcia indietro. Per iniziare un viaggio lungo le strade di Sicilia. La discarica di contrada Matarana a Siculiana (Ag) oggi, infatti, non ha aperto i cancelli. Gli autocompattatori delle imprese di raccolta rifiuti di circa cinquanta Comuni sono stati costretti a fare dietro front e tornare, carichi di immondizia, in deposito.

La proroga concessa dalla Regione alla “Catanzaro Costruzioni”, che gestisce la discarica ed è stata chiamata ad adeguare gli impianti per la biostabilizzazione, è scaduta ieri. Per effettuare i lavori, ha fatto sapere la stessa società, servono dai 4 ai 5 mesi. Le ditte che si occupano della raccolta di rifiuti nell’Agrigentino adesso attendono di sapere dove potranno andare a conferire. Si parla di Lentini (in provincia di Siracusa) ed in tal caso i Comuni interessati al conferimento dovranno sborsare centinaia di migliaia di euro per arrivare alla discarica siracusana.

Discariche aperte e chiuse: caos tra Catania e Messina

E da quelle parti, incroceranno il dissenso di chi, invece, la discarica la vorrebbe chiusa. È il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo, che ha iniziato lo sciopero della fame chiedendo, appunto, di interrompere il conferimento dei rifiuti nella discarica di Motta Sant’Anastasia. Una richiesta che per il momento si è tradotta nella chiusura della discarica Oikos. Un fatto che potrebbe produrre una nuova emergenza tra i Comuni del Messinese. Il commissario di Messinbiente Giovanni Calabró ha scritto all’amministrazione Comunale, responsabile del conferimento rifiuti nella discarica, per chiedere quali saranno i tempi per ovviare al problema e cercare di evitare l’emergenza in città.

Un esempio del caos di questi giorni. E che si aggiunge alle notizie che arrivano da Acireale, dove il Comune fa sapere che “i compattatori della Senesi carichi dei rifiuti raccolti nel territorio comunale hanno trovato chiusi i cancelli della Sicula Trasporti srl., in attesa di ordinanza da parte della Regione”. Ordinanza che affida appunto al presidente della Regione il compito di derogare ai limiti del conferimento rifiuti nelle discariche e che era stata concessa solo per sei giorni. Ovvero fino a oggi. E dovrà essere rinnovata nelle prossime ore. Fino ad allora, le discariche hanno deciso di tenere chiusi i cancelli.

I rifiuti in fila per entrare

E l’emergenza non risparmia ormai nessuna provincia siciliana. È il caso del Trapanese, ad esempio. Pochi giorni fa, il sindaco di Salemi ha tuonato: “Mi sono recato in procura – ha detto Domenico Venuti – ed ho sporto formale denuncia sulla gestione della discarica di Trapani. Non è accettabile che venga impedito l’accesso ai nostri mezzi, autorizzati con un’ordinanza del presidente della Regione che ci obbliga a conferire in quel sito, costretti a fare avanti e indietro da Trapani pieni di rifiuti con pesanti ripercussioni igienico sanitarie”. E la storia ha dell’incredibile. I camion della ditta che si occupa della raccolta, infatti, si sono visti chiudere in faccia i cancelli: “Non possiamo accogliere più di 150 tonnellate al giorno” questa la risposta ricevuta all’ingresso. E così, si è configurata un’ipotesi paradossale: la sosta dei camion colmi di immondizia, di fronte ai cancelli, per non perdere il “turno” rispetto a quelli degli altri Comuni. Un po’ come succede alle Poste.

I ritardi di Siculiana

Non dovrebbe rientrare nemmeno nell’ordinanza, invece, proprio la struttura di Siculiana. Come era stato anticipato, del resto, dallo stesso presidente Crocetta qualche giorno fa: “La criticità in atto più grave – ha detto Crocetta – è rappresentata dalla discarica di Siculiana, che non si è dotata di impianto di biostabilizzazione. Siculiana – ha aggiunto – sostiene di avere avuto solo pochi mesi fa l’autorizzazione per l’impianto di biostabilizzazione, resta il fatto che di inizio dei lavori non se ne parla e che in ogni caso si può dotare di impianti mobili, previsti dall’intesa Governo-Regione e in uso presso altre discariche”. Una dichiarazione alla quale la ditta Catanzaro ha replicato: “L’impianto sarà pronto entro quattro o cinque mesi”. Una rassicurazione che non ha spostato di una virgola l’esito di oggi: discarica piena, e camion in giro. Probabilmente verso Lentini, con il rischio per i Comuni di dover affrontare spese da capogiro. In attesa del rinnovo dell’ordinanza.

I nuovi impianti fermi

Che dovrebbe portare anche allo sblocco dei lavori per gli impianti di trattamento meccanico-biologico (TMB). Quelli, insomma, che dovrebbero operare un pre-trattamento dei rifiuti, prima del conferimento in discarica. Il nodo è proprio lì. La Regione, per una serie di motivi, non è riuscita a metterne in funzione nemmeno uno. O meglio, funziona a basso regime finora solo quello di Bellolampo. E i ritardi sono stati messi nero su bianco proprio nella recente ordinanza del Ministero dell’ambiente. “L’ordinanza – ha scritto il ministero pochi giorni – dovrà rendere operativa tutta la capacità di trattamento degli impianti di compostaggio e dei TMB presenti in regione procedendo celermente al rilascio delle autorizzazioni e all’avvio dei lavori per le piattaforme di Enna, Gela e Messina per le quali sono già stati affidati i lavori, anche aumentando la potenzialità di trattamento degli impianti in esercizio”. Lavori che si sono interrotti a causa quasi sempre di problemi di natura burocratica. Mentre è quasi realizzato quello di Trapani e grazie ai Fondi del Patto per il Sud dovrebbe nascerne un altro a Camporeale, tra il Palermitano e l’Agrigentino.

E nel documento del Ministero che si riferisce ai dati forniti dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione dai rischi ambientali) si ribadisce: “Sebbene la Regione stia lavorando alla realizzazione e messa in esercizio degli impianti di TMB necessari al trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti in regione si è ancora molto lontani dal raggiungimento di questo obiettivo. La capacità residua di trattamento in discarica – conclude – non garantisce l’autonomia regionale oltre i 9 mesi agli attuali livelli di smaltimento”. Il caos totale insomma ha già una data. Mentre i rifiuti fanno avanti e indietro lungo le strade siciliane. E qualcuno si prepara a prendere la nave, verso le Regioni italiane che sono pronti ad accoglierli.


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