Palermo, Caos Giunta, Romano: "Senza di noi Lagalla non avrebbe vinto" - Live Sicilia

Caos Giunta, Romano: “Senza di noi Lagalla non avrebbe vinto”

Per il leader di Noi con l'Italia la posizione del neosindaco tradisce l'accordo elettorale e mette a rischio il Centrodestra

PALERMO – L’impasse sulla nomina degli assessori della giunta guidata dal neosindaco di Palermo Roberto Lagalla rischia di trasformarsi in una rottura non solo nel capoluogo ma in tutta la Regione. A paventare questo rischio agli alleati è Saverio Romano, leader di Noi con l’Italia, commentando l’esito negativo della riunione di coalizione che il titolare di Palazzo delle Aquile ha tenuto questa mattina.

“Siamo andati a questa riunione – racconta Romano – per uscire da questa vicenda che ricorda il teatro dell’assurdo. Alcuni pensano che la coalizione serva solo per vincere ma crediamo servano anche per governare. Per questo lasciare fuori tre forze politiche che complessivamente hanno raggiunto il 12 per cento, con oltre 25mila preferenze che hanno permesso al sindaco di vincere al primo turno, ci sembra oltre che illogico dannoso, per un sindaco che ha bisogno dell’appoggio di tutti”.

Per la coalizione guidata a Palermo da Roberto Lagalla, dopo le elezioni, chi è rimasto fuori dal Consiglio comunale, non avrebbe diritto a sedere in giunta mentre per gli esclusi, Alleanza per Palermo, Udc e Noi con l’Italia rivendicano l’accordo pre-elettorale secondo cui sarebbe stato dentro il governo della città chiunque avesse superato il 3,5 per cento. “La coalizione – afferma Romano – si fonda sul rispetto reciproco degli impegni presi. Gli impegni si sono trasformati nella designazione da parte del candidato sindaco di alcuni assessori e gli elettori hanno votato questo o quel partito anche in ragione – aggiunge – del sentirsi rappresentati dall’assessore designato. Il venir meno di questo fa venir meno un patto di solidarietà. Per questo invitiamo al buon sensi i partiti che hanno raggiunto obbiettivi migliori anche giovandosi della loro presenza nel governo della Regione”.

Per Romano le sue parole non sono un aut aut. “Prendiamo atto – spiega – di un atteggiamento che sta prendendo una brutta piega: da un lato Musumeci ci nega da oltre un anno il posto in giunta, dall’altro alcuni partiti hanno un atteggiamento esclusivista. Se ritengono di continuare per questa strada vincano anche senza di noi”. Poi Saverio Romano chiosa ricordando un trio comunico in cui uno dei componenti nelle gag prendeva ceffoni e alla fine rideva. “Non vogliamo fare la parte di chi prende ceffoni e deve pure ridere” dice il leader di Noi con l’Italia.

In questo scenario, un commento non può mancare sull’invito a federarsi che Calogero Mannino ha fatto agli uomini del centro a cui Lagalla e Romano appartengono allo stesso modo. “Dell’appello penso le migliori cosi possibili” è il commento di Saverio Romano che aggiunge: “Ma mi aspetterei maggiore sensibilità anche degli altri soggetti chiamati in causa da Mannino nella vicenda di cui ci stiamo occupando. Ci si mette insieme se c’è una comunità di intenti. Qui ognuno va per la sua strada”.


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