Capaci, l'atroce mistero | della donna carbonizzata - Live Sicilia

Capaci, l’atroce mistero | della donna carbonizzata

Stragi, riaperta un'inchiesta
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La Procura di Caltanissetta, che indaga sulle stragi del ’92, ha riaperto l’inchiesta sulla morte di Rosaria Maisano, la donna di 35 anni trovata carbonizzata due mesi e mezzo prima della strage di Capaci. Il cadavere fu rinvenuto a circa 300 metri dal tratto di autostrada fatto saltare in aria per uccidere Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Diciotto anni dopo, i magistrati hanno deciso di riaprire il caso, avvolto nel mistero. Dalle indagini venne fuori che la donna frequentava Antonio Gioé, l’uomo d’onore di Altofonte che in una intercettazione parlava dell'”attentatuni”. Con Gioé, che nei giorni della strage lavorava per una ditta di pulizia nei sottopassi e nei cunicoli lungo l’autostrada, la donna condivideva lo stesso gruppo religioso, ‘Rinnovamento nello Spirito”. Secondo alcune testimonianze i due si erano visti poco prima della morte della donna; Gioé era stato in casa della Maisano, a Piana degli Albanesi (Pa). Rosaria Maisano, dunque, potrebbe essere stata uccisa perché aveva appreso qualcosa che non doveva sapere dall’amico mafioso Gioé. E’ questa l’ipotesi al vaglio della Procura con la riapertura delle indagini, sollecitata dai familiari della vittima. La donna fu trovata morta, il 9 marzo del ’92, distesa nella sua auto, una A112, in via Passaggio delle Rose, a Isola delle Femmine, una stradina tra ville e villette alle spalle dell’hotel Saracen. Le indagini furono archiviate per due volte, la prima volta come suicidio, la seconda come omicidio ad opera di ignoti.


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