PALERMO – Un diktat partito da Roma e scontratosi con un autentico muro in Sicilia. L’idea di un nome esterno da inserire come capolista per le Europee negli elenchi del Movimento cinque stelle, venuti fuori dalle consultazioni online, non è piaciuta alla terra che ha sempre dato grosse soddisfazioni elettorali ai grillini. I pentastellati di Sicilia, infatti, guardano con sospetto alla strada intrapresa nelle ultime ore dai vertici del movimento e così cresce il fronte che intende difendere il primo posto raggiunto da Ignazio Corrao alle consultazioni su Rousseau. L’Isola-granaio di voti per i grillini sembra avere lasciato cadere nel vuoto l’indicazione arrivata dal ‘capo politico’ del movimento, Luigi Di Maio: fornire il nome di una personalità da inserire in cima alla lista della Circoscrizione Isole.
Non si tratta di un ‘no’ coordinato e neanche di una ‘ribellione’, ma piuttosto di uno stop di fatto, figlio di numerosi dinieghi ricevuti da Roma davanti alla possibilità che un altro nome venga paracadutato nella Circoscrizione che mette insieme Sicilia e Sardegna. Tanti big siciliani, infatti, si sono sfilati davanti alla richiesta di un nominativo illustre da piazzare in cima alla lista. E così il colpo ad effetto gettato alle agenzie ieri sera da Di Maio a ‘Che tempo che fa’, con “l’intenzione” annunciata di volere nominare cinque donne come capilista, potrebbe subire uno stop davanti a quello Stretto di Messina che nell’ottobre del 2012 osannò la traversata a nuoto di Beppe Grillo. A difendere i 2.839 voti ottenuti da Corrao nel secondo turno delle Europarlamentarie sarebbero in tanti e mossi da molteplici motivazioni: semplici attivisti che in questi giorni hanno visto l’eurodeputato uscente da un capo all’altro della Sicilia, i parlamentari nazionali eletti nell’Isola che non hanno alcuna intenzione di mettersi di traverso dabvanti a un nome di peso come quello di Corrao ma “soprattutto – fa notare una fonte interna al movimento – l’intero gruppo parlamentare dell’Ars”.
A Palazzo dei Normanni, infatti, non hanno digerito l’esclusione di Clementina Iuppa, ex collaboratrice del gruppo, dalle selezioni per la lista M5s a causa di un vecchio post del 2016 contro l’allora ministro Poletti. Archiviato il tentativo di ‘salvare’ in extremis l’avvocato catanese, da molti considerata “una delle migliori espressioni del movimento in Sicilia”, nell’Isola si guarda con sospetto a quella che viene interpretata come “un’altra intrusione” degli strateghi mediatici del movimento “nel campo delle decisioni prese dal territorio”. Osservazioni che arrivano da un testimone diretto delle vicende grilline e che portano dritto a una conclusione: se capolista donna sarà, Di Maio potrebbe trovare il nome soltanto in Sardegna dal momento che tutti i big grillini di Sicilia interpellati da Roma hanno fatto un passo indietro di fronte alla possibilità di fornire un nome da piazzare davanti al ‘pioniere’ Corrao e al gettonato Dino Giarrusso, piazzatosi al secondo posto. In questo caso salterebbe Anna Sulis, candidata sarda che ha ottenuto 720 preferenze, ultima in lista.
Corrao ha fatto conoscere il suo punto di vista ieri con un post su Facebook: “A me essere o non essere capolista non interessa, non cambia nulla”, le parole dell’eurodeputato che getta acqua sul fuoco. “L’ordine di chi viene eletto lo decidono i cittadini con il proprio voto di preferenza. Non è importante essere capolista, l’importante è comportarsi da capolista”, ha aggiunto. “Un nome esterno? Una possibilità prevista dal regolamento, poi ci sarà il voto su Rousseau”.
All’orizzonte ci sarebbe quindi un secondo scoglio per i piani romani: la ratifica sulla piattaforma online della decisione del ‘capo politico’, “che a quel punto – ragiona una fonte pentastellata – rischierebbe di essere sconfessato da quella parte del movimento che non accetterebbe una imposizione dall’alto”. Da queste evidenze anche la perdita di appeal della pista che porta all’unico nome femminile, comunque non siciliano, circolato in queste ore: quello della conduttrice tv Licia Colò, che invece potrebbe trovare posto in cima alla lista per la Circoscrizione meridionale. Le parole sui capilista donna allontanano anche l’ipotesi di un impegno in prima persona del magistrato Nino Di Matteo, da sempre corteggiato dal Movimento cinque stelle.