Cara di Mineo, indagato Castiglione | Il sottosegretario: "Non ne so nulla" - Live Sicilia

Cara di Mineo, indagato Castiglione | Il sottosegretario: “Non ne so nulla”

Risulterebbe indagato in qualità di ex soggetto attuatore, nell'inchiesta per abuso d'ufficio e turbativa d'asta della Procura di Catania sull'appalto per la gestione del Centro accoglienza richiedenti asilo.

L'inchiesta
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CATANIA. “Lo apprendo dalla stampa, non ne so nulla. Non posso commentare quello che non conosco, ma ho grande fiducia nella magistratura”. Così il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione, commenta la notizia pubblicata dal quotidiano La Sicilia di essere indagato, in qualità di ex soggetto attuatore, nell’inchiesta per abuso d’ufficio e turbativa d’asta della Procura di Catania sull’appalto per la gestione del Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Mineo.

“Nessun commento”: è la posizione ufficiale della Procura di Catania. La linea dell’ufficio guidato da Giovanni Salvi è stata sempre quella che “le informazioni si danno soltanto quando è possibile darle”.

Sull’appalto del Cara di Mineo, il Centro accoglienza richiedenti asilo più grande di Europa, sarebbero due le inchieste aperte: dalla Procura di Caltagirone, competente per territorio, e dalla Dda di Catania, per reati collegati all’immigrazione. Sarebbero oltre una decina le persone a vario titolo coinvolte in un’indagine che al momento parte da ipotesi di reato che vanno dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta, con delle verifiche in corso sulla sussistenza del voto di scambio, in attesa dei risultati di una tranche separata sulle eventuali infiltrazioni mafiose nella gestione di questa e di altre strutture per migranti. Nell’inchiesta, come atti dovuti e seppur con posizioni molto differenziate, oltre al sottosegretario Castiglione, deputato nazionale e leader in Sicilia del Nuovo centro destra, ci sarebbero Luca Odevaine (già in carcere per “Mafia Capitale”) ai vertici del consorzio di Comuni che si occupa del Cara, fino ad alcuni esponenti di cooperative che gestiscono i servizi e a funzionari che hanno avuto un ruolo nell’aggiudicazione di appalti. Compreso l’appalto del 2014 da quasi 100 milioni per la gestione triennale del Cara, affidato a una commissione aggiudicatrice della quale Odevaine entra a far parte cinque giorni dopo essere stato nominato “collaboratore dell’Ufficio Progettazione, gestione e rendicontazione dei fondi europei”. Ma ci sono anche appalti antecedenti all’attenzione delle inchieste delle Procure di Caltagirone e Catania, quelli quando al vertice del consorzio c’era il sottosegretario Castiglione, il cui attuale incarico governativo è estraneo alle indagini. Prima in qualità di presidente della Provincia di Catania, soggetto attuatore; poi, quando la competenza nel 2013 passa al ministero dell’Interno, come presidente del “Calatino Terra d’Accoglienza”.

Intanto, “Nessun avviso di conclusione indagine è stato notificato nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto del Cara di Mineo”. Lo afferma il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, confermando invece l’esistenza dell’inchiesta e della stretta collaborazione con la Dda di Catania.


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