Carissimi lettori di Livesicilia,
oggi non sarò io a proporre il mio punto di vista su temi dell’attualità politica e sociale, piuttosto chiederò a voi, ringraziandovi fin da adesso del tempo e dell’attenzione che mi vorrete dedicare, di esprimere un’opinione che per me costituirà un’indicazione. Mi permetto perché sono proprio molti dei vostri commenti ai miei articoli, di contestazione e di denuncia nei confronti dei palazzi siciliani della politica e del potere, che mi spingono a farlo. Spesso, leggendoli, m’imbatto in considerazioni di apprezzamento, di stima, anche in legittime critiche, per esempio sulla mia adesione al PD, cui non faccio mancare i miei inviti a un serio rinnovamento, insieme, però, a un’incalzante sollecitazione a osare di più, a non limitarmi alla bella lezioncina sulla buona politica, agli appelli peraltro inascoltati, ma a creare un campo comune e, perché no, occasioni d’incontro, per chi non vuole più sentir parlare dei partiti così come sono, ma nemmeno vuole rinchiudersi nel recinto protestatario dell’antipolitica o fuggire verso l’inutile astensionismo e ha voglia di partecipare e di confrontarsi, al di là di bandiere e distintivi.
Era ed è, vive ancora, il senso di “Io Mi Arruolo” (mi arruolo all’esercito delle persone perbene, assumendomi in prima persona le mie responsabilità), qualcuno lo ricorderà, spazio apartitico di elaborazione di idee e programmi ideato e realizzato con amici, sostenitori e cittadini. C’è, in sostanza, un’esigenza impellente di buona politica e di buoni politici, di un impegno diretto senza i lacci e lacciuoli di un’appartenenza rigida che ti costringe a rinunciare alla libertà di pensiero e a sprofondare, tuo malgrado, come sabbie mobili, nei riti ingessati e insopportabili dei partiti, negli scontri continui, sovente finti, per le poltrone di governo, di sottogoverno e nell’alta burocrazia, che nulla hanno a che vedere con i problemi reali dei giovani, delle famiglie e delle imprese. Intendiamoci subito, qui nessuno vuole fondare nuovi partitini o movimentini.
Al contrario, occorrono iniziative e posizioni forti, lontani da competizioni elettorali che ne potrebbero snaturare il significato, che stimolino verso il bene comune le forze politiche già operanti e le istituzioni, le prime troppo affaccendate a tutelare interessi di casta, privilegi e posizioni di potere, le seconde lente, inefficaci, ostaggio di mediocri rappresentanti. I partiti sono necessari, ma non ne possiamo più di una classe politica regionale e locale generalmente, nel migliore dei casi, inadeguata che non mostra alcuna capacità di governo, mancante di una visione progettuale affascinante che finalmente affranchi la Sicilia e le nostre città dal sottosviluppo estremo, dalla cattiva politica con i suoi squallidi politicanti, dalla mafia, dalla sotto cultura del favore in cambio del voto. Ovviamente, da soli non si va da nessuna parte.
O si fa squadra, determinando un autentico gruppo di pressione, o è meglio, come si suol dire, levarci mano se non si vuol apparire velleitari o poveri sognatori. I cavalieri solitari, sedicenti senza macchia e senza peccato, sotto sotto lavorano per sé e, alla lunga, conducono a cocenti delusioni. Ecco perché vi interpello. Ditemi, per favore, cosa ne pensate, quali sono, secondo voi, gli strumenti idonei per passare dalle “lezioncine” ai fatti concludenti e incisivi in direzione della buona politica. E’ un rischio porre la questione pubblicamente, lo so, perché potrebbero inserirsi elementi di disturbo e di discredito, ma accetto volentieri la sfida. È vero, bisogna osare di più, ma dobbiamo essere in tanti a metterci la faccia. Grazie di cuore.
