Cocaina dalla Svizzera a Catania |Trafficante patteggia, niente nomi - Live Sicilia

Cocaina dalla Svizzera a Catania |Trafficante patteggia, niente nomi

Il 53enne Agostino Arcidiacono ha ottenuto gli arresti domiciliari. Restano ancora tanti gli interrogativi senza risposta.

MESSINA. Trascorrerà il Natale in famiglia il 53enne Agostino Arcidiacono, arrestato lo scorso ottobre dai finanzieri della Compagnia di Riposto, con ben 430 grammi di cocaina purissima in cristalli. L’uomo, assistito dai difensori di fiducia Salvatore Pagano e Maria Cinzia Panebianco, ha patteggiato la pena a 4 anni. Il Gip di Messina Maria Luisa Materia ha accolto anche l’istanza di scarcerazione, con il consenso del pubblico ministero Margherita Brunelli, disponendo la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari nell’abitazione del padre a Taormina. Sarebbero venute meno le esigenze cautelari. Il 53enne, residente a Zurigo da tantissimi anni, venerdì scorso ha lasciato il carcere di Messina Gazzi. “Siamo soddisfatti dell’esito – hanno dichiarato i legali Pagano e Panebianco – perché chiudere un processo come questo in due mesi è stato un risultato molto importante”.

L’ARRESTO. Si è concluso allo svincolo autostradale di Giardini Naxos, lo scorso 19 ottobre, il lungo viaggio di Agostino Arcidiacono, partito in auto da Zurigo in compagnia di una donna di origini brasiliane. Il 53enne incensurato, nato a Taormina ma trapiantato in Svizzera da quasi 50 anni, è stato bloccato dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Riposto con un ingente quantitativo di cocaina. 430 grammi di droga purissima avvolta nel cellophane. Altri dieci grammi della stessa sostanza, già tagliata e pronta per l’uso, erano occultati negli slip dell’uomo. I successivi esami nei laboratori della scientifica avrebbero quantificato un grado di purezza compreso tra l’85 ed il 90%. La lavorazione droga avrebbe consentito di ricavare oltre 2000 dosi che, immesse sul mercato, avrebbero garantito guadagni pari a circa 200mila euro. Arcidiacono, che in sede di convalida dell’arresto si è avvalso della facoltà di non rispondere, non avrebbe fatto il nome dei presunti complici o destinatari della partita di cocaina, assumendosi in toto la responsabilità.

GLI INTERROGATIVI. Le indagini dei finanzieri potrebbero non essersi chiuse qui. Sarebbero ancora troppi gli interrogativi senza risposta. A far sorgere i dubbi maggiori la consistenza della cocaina sequestrata. Per raffinarla e ricavare la polvere bianca sarebbero infatti necessari laboratori professionali, non a disposizione di tutti. Ma anche il consistente quantitativo rinvenuto e il valore della cocaina pongono domande sulla possibile destinazione della partita di droga. Il blitz delle Fiamme Gialle ripostesi, spintesi a Giardini Naxos per arrestare l’uomo, potrebbe essere il risultato di un nuovo filone d’indagine scaturito dalla recente inchiesta anti droga condotta dai militari tra Fiumefreddo di Sicilia, Giardini Naxos e Taormina.

 


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