CATANIA – Trentuno dicembre 2006. Bisogna tornare indietro più di un decennio per tentare di stilare il profilo di Carlo Saggio, nuovo presidente del Teatro Stabile di Catania, uno degli uomini più potenti della città.
Non ha scheletri nell’armadio, da sempre è ai vertici di Compagnia delle opere (Cdo), associazione legata a Comunione e Liberazione che riunisce importanti imprenditori a livello nazionale. Saggio è stato il presidente di Cdo della Sicilia orientale fino al 2015.
Tornando a quel freddo San Silvestro del 2006, il notaio Saggio, nell’ultimo giorno utile per il Comune di Catania, siglò la creazione della società Catania Risorse, alla quale il sindaco Umberto Scapagnini cedette i beni immobili più preziosi della città: dall’ex monastero Sant’Agata agli edifici monumentali di via Crociferi e via San Giuliano, compresa la storica sede della Cgil e il monastero di Santa Chiara dove Verga ambientò Storia di una Capinera.
In pratica il Comune vendeva a una società che possedeva al 100% i propri immobili, la società Catania Risorse doveva stipulare un mutuo per ottenere i soldi necessari ad acquistare i beni monumentali per risanare le casse in dissesto. Per pagare il mutuo concesso dalle banche, Catania Risorse doveva cedere in affitto al Comune, cioè a se stessa, gli immobili comunali. A conti fatti non è entrato un euro ma quell’atto, la vendita, però, rappresentava un’entrata “certa” che poteva essere messa all’attivo per coprire il buco di bilancio. Questo gioco di “finanza creativa” come amava chiamarlo l’instancabile oppositore di questa transazione, Orazio Licandro, allora deputato dei comunisti italiani, si rivelò un bluff.
Carlo Saggio siglò la vendita e scongiurò il dissesto della città, almeno sulla carta. Ma lui, il potente notaio, non ebbe alcun ruolo politico nella vicenda. Siglò, come da sempre avviene nel suo studio, vedi per esempio la creazione degli Ato, uno dei momenti chiave della storia politica di Catania.
E adesso è al fianco di Orazio Licandro, che è assessore alla Cultura di Enzo Bianco ed è stato presente al momento della nomina di Saggio. Proprio il sindaco di Catania, ai vertici della città metropolitana, ha voluto il notaio alla guida del teatro che naviga in cattive acque. Sicuramente ha scelto una persona al di sopra di ogni sospetto, probabilmente il sindaco sta saldando anche un’intesa di alto livello a Catania, utile in vista dei prossimi appuntamenti. Elettorali.