"Caro Matteo Salvini..." | Lipari, 'l'anti-cafone' - Live Sicilia

“Caro Matteo Salvini…” | Lipari, ‘l’anti-cafone’

Il talento palermitano e un video che ha fatto scalpore. GUARDA

Il personaggio
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2 min di lettura

In una ipotetica suddivisione alla lavagna, Roberto Lipari – attore e talento palermitano – si troverebbe dalla parte dei buoni e non soltanto per questioni artistiche: cioè, perché è bravissimo. In questi tempi acuminati, quando è sufficiente esprimere un’opinione per subire l’assalto social di orde barbariche, in un senso o nell’altro, Roberto è uno che sa usare la medicina incruenta del sorriso che invita alla riflessione.

Siamo abituati alle pose estreme. Al viso paonazzo. Alla mani sui fianchi. Alla sghignazzata. Alla rabbia. Perciò, il sorridere di cui sopra si incunea tra le asperità per offrire un appiglio umano, per riportarci tutti alla dimensione delle cose, per dirci: ragazzi, si possono avere idee diverse senza urlare e senza odiarsi.

Prendiamo l’ultimo video, che ha totalizzato una marea di clic sul web, dedicato al ‘Capitano’ Matteo Salvini. Certo, è una ‘nota’ che non lesina giudizi in quanto tali discussi e discutibilissimi, secondo inclinazione personale – ma dove sta scritto che avere un parere piuttosto che un altro sia indice di appartenenza o di faziosità – e che, tuttavia, si esprime con garbo. Un manifesto di anti-cafonaggine. Una satira che, piaccia o non piaccia, dà un buffetto più che un cazzotto. Una vera rarità nell’epoca delle contumelie sparse a piene mani.

Chi lo conosce racconta che Roberto Lipari – nonostante il successo, le importanti collaborazioni e i progetti realizzati o in cantiere – è rimasto il ragazzo della parrocchia di viale Francia. Una fidanzata (bellissima) di cui è innamorato pazzo, la pizziata con gli stessi di sempre, la partita di calcetto. A uno dei suoi amici più stretti, di recente, ha regalato un abbonamento del Palermo. Aveva iniziato come studente in medicina, poi ha cambiato strada, fino all’affermazione a livello nazionale.

Nel video di cui si narra l’incipit è francamente memorabile: “Caro Matteo, mi ricordi un po’ mia nonna. Stai sempre col rosario in mano e non ti ricordi quello che hai detto cinque minuti prima”. La chiosa finale riguarda tutti quelli che si ritengono depositari di una verità assoluta: “Noi non penseremo mai”. Una sentenza definitiva. Ma col sorriso a fior di labbra.

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