Caro voli: la Sicilia prova il decollo, ma la soluzione ancora non c'è

Caro voli: la Sicilia prova il decollo, ma la soluzione ancora non c’è

Le tasche dei siciliani piangono. Bisogna trovare una risposta
VIAGGI E DEBITI
di
2 min di lettura

Caro voli, ultime notizie: la Sicilia resta (quasi) a terra, perché servirebbe una via d’uscita che, ancora, non c’è. I siciliani, con enormi sacrifici, continuano a prendere l’aereo, sotto le feste, ma la morale della cronaca conduce a un brusco atterraggio delle illusioni fra impotenza e indifferenza. Il problema non è stato superato. “Spostarsi in Italia durante le festività è sempre più un salasso che svuota le tasche dei cittadini – ricordava il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – un’emergenza che si ripresenta ogni anno e che sembra senza soluzione”. Una puntualizzazione in calce a una indagine che la stessa associazione ha presentato sui voli da e per la Sicilia. Cifre e calcoli dimostrano che non molto è cambiato, mentre gli sconti messi in campo dalla Regione si annunciano come una iniziativa lodevole e non risolutiva che, tuttavia, migliora qualcosa.

La denuncia di Schifani

La Sicilia soffre per via di una organizzazione complessiva che, sul caro voli, – come sottolineava Truzzi – non trova un rimedio inderogabile. Il presidente della Regione, Renato Schifani, si è intestato una giusta campagna e ha pronunciato parole di fuoco, dopo l’archiviazione dell’Antitrust circa la denuncia di un presunto cartello fra le compagnie. “Occorre una mobilitazione sociale, istituzionale e politica, facendo sistema. In questo modo si può combattere questo scandalo – ha detto il governatore -. Noi stiamo facendo il possibile con i nostri fondi per abbattere le tariffe ai siciliani, abbiamo utilizzato i 20 milioni ricevuti per l’insularità. Ma non basta tutto questo. Deve esserci una risposta concertata con altri livelli e anche una mobilitazione sociale, bisogna alzare la voce e mobilitarsi”.

Serve una svolta

Una posizione condivisibile, a patto che sia proprio la politica a promuovere quella mobilitazione invocata, nel nome di un interesse comune e della rinuncia alle facili polemiche, come alla retorica senza conseguenze. La politica regionale e quella nazionale hanno l’occasione di dimostrare che si può raggiungere una sintesi per una battaglia sacrosanta, da combattere subito con mezzi risolutivi. Serve un profondo cambiamento, non una terapia limitata. Altrimenti, i siciliani continueranno a prendere l’aereo, indebitandosi, e la Sicilia rimarrà inchiodata sulla pista dell’ennesima occasione perduta.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI