Caro voli, Pasqua in Sicilia a costi proibitivi - Live Sicilia

Caro voli, Pasqua in Sicilia a costi proibitivi

Palermo costa più di Parigi

Chi vuole venire a trascorrere il weekend di Pasqua in Sicilia deve fare i conti con il costo elevato dei biglietti aerei. Il Presidente della Regione chiede tariffe più basse, l’opposizione evidenzia gli scarsi risultati di questa strategia.

Maggioranza e opposizione dicono la loro ma a pochi giorni dalla Pasqua il risultato non cambia e volare in Sicilia costa decisamente troppo.

Quanto costa un volo da Roma per la Sicilia?

Da Roma a Palermo un biglietto aereo costa quasi 500 euro, oltre 600 euro per atterrare a Catania.
Lo stesso weekend di Pasqua a Parigi costa meno di 400 euro, sempre volando da Roma.

La storia si ripete. Ormai da anni le associazioni di categoria, gli studenti, i lavoratori pendolari chiedono alla politica di intervenire per calmierare i prezzi dei voli aerei.

“Tariffe più basse” chiede Schifani

Le due compagnie aeree che servono gli aeroporti siciliani Ita e Ryanair hanno ricevuto nei giorni scorsi la richiesta del Presidente della Regione Renato Schifani di abbassare le tariffe per Pasqua.
“Nella condizione di insularità” dichiara il Presidente Schifani “il trasporto aereo riveste un ruolo strategico fondamentale per garantire la continuità territoriale e la mobilità dei suoi abitanti e, non secondariamente, ai fini dello sviluppo di una delle più rilevanti leve economiche per la regione: il turismo”.

Le stesse richieste erano già state fatte dallo stesso Presidente Schifani nel dicembre scorso. L’Antitrust ha aperto un’istruttoria che riguarda praticamente tutte le compagnie aeree che operano sulle tratte che collegano la Sicilia alle altre regioni d’Italia. L’Autorità dovrà stabilire se le compagnie, Ryanair, Wizz Air, EasyJet e Ita, abbiano distorto la concorrenza, aumentando i prezzi dei biglietti aerei durante le festività natalizie.

Da Natale a Pasqua, non è cambiato nulla. Volare in Sicilia costa tanto e di più rispetto alle altre mete in Italia e in Europa.

“Strategia inefficace” replicano PD e M5S


“Mosse del governo Schifani insufficienti. Si deve fare di più e subito”. Dichiara Marano M5S. Dello stesso tenore Catanzaro del PD che richiama il Presidente a meno chiacchiere e più azioni concrete.

“Le azioni messe in campo dal governo Schifani sono state del tutto insufficienti. Non bastano le segnalazioni all’Antitrust per uscire dal vicolo cieco in cui siamo finiti, con la conseguenza che ora sono i siciliani a scontare sulla propria pelle le conseguenze di questa incresciosa situazione. Bisogna mettere in campo situazioni strutturali, come l’aumento dell’offerta e soprattutto bisogna farlo subito, se vogliamo consentire ai siciliani di spostarsi liberamente e di salvare i ponti del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno, che sono imminenti”. Lo afferma la deputata M5S Jose Marano, vicepresidente della commissione Ambiente Mobilità e Trasporti dell’Ars.

“Sul caro voli – continua Marano – è stato istituito un osservatorio regionale che doveva evitare che il caro biglietti verificatosi a Natale si ripetesse anche a Pasqua. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche perché i componenti di questo osservatorio si sono riuniti una sola volta. Troppo poco per incidere positivamente su una questione che andava, e va, affrontata con ben altro mordente”

“Il presidente Schifani continua con lo scaricabarile chiamando in causa il governo nazionale, ma nulla è cambiato ed il caro voli che denunciamo fin dall’inizio della legislatura costringerà tanti giovani fuori sede a passare la Pasqua lontano dalle famiglie mentre dal governo arrivano solo chiacchiere e nessuna iniziativa concreta”. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Partito Democratico all’Ars.

“Per superare gli svantaggi dell’insularità servono misure concrete e progetti che garantiscano i diritti dei cittadini che abitano nelle isole e per assicurare le adeguate compensazioni atte a superare gli svantaggi, ma il governo regionale continua a nascondere dietro appelli farsa la mancanza di strategie. Il PD con un emendamento, bocciato dalla maggioranza, – aggiunge Catanzaro – aveva proposto di inserire in finanziaria regionale un contributo di 2 milioni di euro per abbattere i costi dei viaggi degli studenti fuori sede. Nella stessa legge di stabilità, il governo Schifani, invece, ha tagliato di oltre 3 milioni di euro il contributo per la compartecipazione regionale agli oneri di servizio per il trasporto aereo.”

Giovedì è prevista una manifestazione di protesta a Catania, organizzato dallo stesso PD contro il caro voli, che prenderà il via alle 15.30 da via Etnea, di fronte all’ingresso di villa Bellini, per concludersi in piazza Duomo.

Il punto di vista dei fuori sede e delle imprese

Per gli studenti fuori sede, il caro voli durante le festività è un problema. Giulia D’Amico studia a Napoli e organizza sempre con largo anticipo l’acquisto dei voli per tornare a casa per Pasqua: “Ho comprato i biglietti un mese fa e ho pagato 150 euro andata e ritorno”.

L’allarme arriva anche da Assoimpresa, il presidente Mario Attinasi si esprime sul fronte della competitività della Sicilia nel mercato del turismo: “Su tutto il comparto economico siciliano non ci può essere competizione con le altre destinazioni se non risolviamo questo annoso problema”, dichiara Attinasi. “Siamo tagliati fuori dalla competizione, peccato perché la Sicilia è una destinazione turistica appetibile e gradita a livello internazionale”.

Sicilia meta ambita

Che la Sicilia sia una meta ambita lo raccontano anche le classifiche. Le previsioni dell’istituto Demoskopika, posizionano l’isola settimo posto, con dati invidiabili. La Sicilia dovrebbe infatti avere 15,9 milioni di presenze (+12,7%) e 4,9 milioni di arrivi (+8,9%) nel 2023.

Sempre che i voli non costino troppo!


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