Casa Guzzetta |ancora occupata - Live Sicilia

Casa Guzzetta |ancora occupata

Quattro famiglie hanno occupato tre giorni fa i locali di Casa Guzzetta, edificio appartenente alla Regione e sgomberato due anni fa perché inagibile. Ecco le loro voci.

Le serrande di Casa Guzzetta sono nuovamente alzate. Da due anni ormai gli inquilini dell’ex scuola erano stati sgomberati. Qualcuno di loro, nel frattempo ha avuto un alloggio. Altri, dopo un sit-in durante il festino di Santa Rosalia, avevano portato Diego Cammarata a sistemarli in un residence. Stavolta a occupare sono state altre quattro famiglie. Quattro famiglie che non hanno intenzione di andarsene.

Lo stabile, che ha preso il nome di Casa Guzzetta, si trova tra via Gagini e via Lampedusa. L’edificio appartiene alla Regione ed era stato affidato all’Unitalsi. I locali, però, erano stati occupati dai senzatetto, fino all’esecuzione dell’ordinanza di evacuazione del Comune per inagibilità dei locali. Passando di lì, tre giorni fa, i nuovi occupanti hanno visto l’edificio e hanno deciso di entrare.

Tra di loro c’è Rosalba, con il marito e due bambini, di 8 e 7 anni, che vive in auto da una settimana. Ha 27 anni. Ha perso il padre, il fratello e il volto della madre, anche lei morta, lo porta con sé in un ciondolo. Le foto di quello che hanno trovato, delle finestre murate e dei calcinacci che hanno dovuto spostare in cortile, Rosalba le mostra da un i-phone. Il suo compagno mostra invece la loro futura casa: dei pezzi di gesso tracciano sul pavimento la pianta dell’appartamento che oggi è solo uno stanzone.

Non ci sono ancora letti. Nessuno, infatti, dorme ancora lì. La cognata di Rosalba ha un figlio, con cui vive dalla suocera assieme al marito, che ha due fratelli. “In casa con noi vive uno dei miei fratelli, con la moglie. L’altro ha avuto fortuna. Fa un bel lavoro: il macellaio. Ma sta in Belgio, ha avuto un appoggio dalla famiglia della moglie”. A seguirci per i corridoi della struttura è anche un’altra donna, con un bambino in braccio e uno in grembo: dorme col marito dalla madre, che è venuta anche questa mattina ad allattare il nipote.

Hanno provato ad iscriversi alla lista di emergenza alloggi del comune. Ma il problema resta riuscire a totalizzare abbastanza punteggio perché un appartamento possa essere loro assegnato: “Io ho 19 punti – spiega il compagno di Rosalba – C’è ancora chi, in lista, ne ha 49 e non gli è stata ancora assegnata una casa. I modi per aumentare il punteggio sono avere un malato terminale, farsi trovare in un magazzino inagibile occupato o mettersi in macchina chiamare i vigili e dire che abiti lì dentro. Qua non facciamo nulla di male”.


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