Casaleggio, caso Sicilia e Palermo: bordata M5S - Live Sicilia

Casaleggio, caso Sicilia e Palermo: bordata M5S

Dure parole del figlio di Gianroberto, fondatore del Movimento 5 Stelle. Cosa dice sulla situazione siciliana
L'INTERVISTA
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PALERMO – Il Movimento 5 stelle, Davide Casaleggio, il caso Sicilia e le elezioni di Palermo. Dure parole sul movimento 5 stelle. SEGUI LO SPECIALE SU PALERMO 2022

“Sono sempre rimasto delle mie convinzioni, il Movimento che abbiamo conosciuto non esiste più”. Lo spiega Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau e proprietario della Casaleggio Associati in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, parlando del ‘divorzio’ dal movimento fondato da suo padre, Gianroberto, e da Beppe Grillo.

“Si ha paura di chiedere agli iscritti anche solo una rosa di nomi per il Quirinale, consultarli per cambiare il programma sulla politica estera o per capire chi candidare in un comune come a Palermo o in una regione come la Sicilia – prosegue – o ancora di permettere le candidature dal basso inventando addirittura consultazioni con un mono-candidato. Questa paura delle decisioni dei cittadini sta annichilendo il consenso ai minimi storici e penso che il trend sia ormai irreversibile”.

Giuseppe Conte è stato votato leader, ma proseguono le guerre legali. Secondo Casaleggio “la via scelta è illegittima come abbiamo segnalato, come Rousseau, lo scorso anno, come ha chiarito Beppe Grillo pubblicamente e come ha recentemente stabilito anche un tribunale – conclude – non credo sia un caso che il 58% degli iscritti che avrebbe potuto votare ha deciso invece di astenersi o di votare contro. Persistere in questa direzione credo serva solo a trasformare il Movimento in una bad company da seppellire prima delle elezioni politiche”.


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