Cascio: "Pronti a sfiduciare Crocetta | L'Udc dovrà scegliere con chi stare" - Live Sicilia

Cascio: “Pronti a sfiduciare Crocetta | L’Udc dovrà scegliere con chi stare”

Francesco Cascio, coordinatore regionale del Nuovo centrodestra

Il coordinatore regionale di Ncd spara a zero sul governatore: "Un piromane che gestisce una Sicilia già incendiata. Bisogna staccare la spina. Firmeremo la mozione con Forza Italia e M5S". Stoccata ai centristi: "Se credono nella costituente popolare avviata con noi dovranno fare una scelta".

PALERMO – “Possiamo parlare di tutto, ma c’è una cosa che voglio chiarire definitivamente: noi del Nuovo centrodestra siamo stati chiamati in causa più volte come possibile stampella di Crocetta, ma da parte nostra non c’è mai stata alcuna volontà di andare al governo con questo presidente di Regione. Piuttosto, è stato lui ad auspicare questo tipo di percorso”. La conversazione è iniziata da pochi seconi ma la premessa lascia intendere quale sia lo stato d’animo di Francesco Cascio, coordinatore regionale del Nuovo centrodestra e deputato all’Ars sotto le insegne degli alfaniani, nella settimana in cui il governatore Crocetta è andato a Sala d’Ercole per riferire sulla situazione politica venutasi a creare dopo la lite furibonda con una parte del Pd. la via d’uscita, secondo l’ex presidente dell’Ars, è la sfiducia e anche gli alleati romani dell’Udc presto dovranno “fare una scelta”.

Che giudizio dà del discorso pronunciato dal governatore all’Ars?
“Mi aspettavo chiaramente di più. Crocetta avrebbe potuto usare questo chiarmento per rilanciare il suo progetto di governo per questa terra e invece è stata l’ennesima occasione persa per la Sicilia. Sono stati 101 minuti di sciocchezze, frasi fatte e veleni sparsi qua e là. Non ero in aula per via di impegni a Roma, ma se fossi stato a Sala d’Ercole avrei vomitato. E’ stato un discorso che ha segnato l’epilogo di questa esperienza di governo”.

Epilogo è una parola che si traduce in mozione di sfiducia?
“Mi pare che i tempi siano maturi per questa mossa. IL Nuovo centrodestra ha atteso un anno di governo prima di muovere critiche a questo Esecutivo, per non dare la sensazione di essere guidati da pregiudizi, ma adesso non c’è più nulla da attendere – risponde Cascio -. La Sicilia di Crocetta è un disastro su tutti i fronti e il governatore non si rende conto di essere diventato un problema per questa terra. Staccare la spina a questo governo è assolutamente fondamentale per la Sicilia”.

Eppure il Nuovo centrodestra appena un mese fa aveva ipotizzato un azzeramento della giunta come possibile alternativa alle urne.
“Adesso no, non c’è più tempo. E’ come se quest’isola avesse affidato la gestione di un grosso incendio a un piromane. E’ questa la verità: il governatore è il piromane di una Sicilia già incendiata. Crocetta ha ingigantito i problemi che la Sicilia già aveva e ne ha creato di nuovi”.

E’ il difetto più grande che riscontra nel presidente della Regione?
“E’ un vanesio che tutto fa, tranne che amministrare la cosa pubblica. Ama ricevere i complimenti e non accetta la critica costruttiva. E’ un concentrato gigantesco di dati negativi. Un mix enorme di difetti di natura politica e personale. C’è in lui una evidente ignoranza amministratriva. Nove volte su dieci non sa di cosa parla e inoltre ha un lato caratteriale che lo fa essere dispettoso, permaloso e aggressivo”.

Torniamo alla mozione di sfiducia. Scriverete un testo autonomo dagli altri tasselli dell’opposizione o sarà un documento unico?
“Firmeremo una mozione di sfiducia tutti insieme: Nuovo centrodestra, Movimento 5 stelle e Forza Italia. L’unico problema da risolvere è di tipo tecnico e riguarda la legge elettorale. Prima di tornare alle urne bisogna modificare la legge adattandola alla riduzione da novanta a settanta del numero dei parlamentari”.

C’è poi un problema di numeri per chi volesse mandare a casa il governo: bisogna raggiungere 46 voti in aula.
“Se tutti coloro che a parole hanno sfiduciato e criticato questo presidente saranno consequenziali quando presenteremo la mozione di sfiducia, non ci sarà storia. Spero che in aula non prevalga lo spirito di conservazione. Finora siamo a quota 34: sappiamo che non è un obiettivo semplice da raggiungere e non ci illudiamo, ma possiamo farcela e abbiamo comunque il dovere di provarci”.

E’ proprio convinto che la sfiducia sia l’unica strada possibile?
“Assolutamente. Questa settimana abbiamo atteso Crocetta per capire i suoi progetti per la Sicilia e invece non ha detto nulla sui mille problemi dell’isola. La riforma delle Province, ad esempio, è uno dei tanti problemi che prima non c’erano e che il governatore ha creato. Conoscevamo la situazione della Sicilia dopo cinque anni di lombardismo, ma molti problemi sono nuovi e portano la firma dell’attuale presidente della Regione, o comunque sono stati ingigantiti con la sua gestione. Abbiamo percentuali bassissime di spesa dei fondi europei e nell sanità, tra scandalo Humanitas e nomine dei manager, l’unica cosa che ha impedito lo scoppiare del problema è il fatto che a guidare quell’assessorato ci sia Lucia Borsellino. Con un altro assessore sarebbe scoppiato l’inferno. A tutto questo aggiunga un’Ars impegnata da ottobre 2013 a giugno 2014 per varare una sola finanziaria e le tante impugnative clamorose da parte del Commissario delo Stato. C’è poi il grande disastro e inganno della formazione”.

In che senso?
La formazione professionale è un disastro. Tra sportelli multifunzionali e Piano giovani è uno sfascio e ogni volta che gli viene rimproverata questa situazione Crocetta riponde con la solita frase: ‘Preferivate il sistema Giacchetto che io ho contribuito a scoperchiare?’.  Quellos candalo Crocetta lo ha ereditato dalla magistratura e dalla guardia di finanza. Rivendica un ruolo che non ha avuto, perchè si tratta di indagini nate due anni prima del suo arrivo. Quell’indagine non è merito suo, Crocetta non ha smascherato alcun ‘sistema Giacchetto’. Pensi piuttosto ad amministrare”.

Non salva proprio nulla di questo governo?
“E’ una squadra in larga parte inadeguata. Qualche personalità è da salvare, ma il problema non sono gli assessori: il problema è Crocetta. la giunta potrebbe essere rafforzata con delle personalità politiche valide ma lui non lo accetterebbe, non accetta che qualcuno possa oscurarlo. Si è anche chiesto come mai il Nuovo centrodestra, alleato di Renzi a Roma, non voglia dialogare con lui a Palermo. Semplice, perchè Crocetta non è Renzi e neanche Enrico Letta”.

Il problema, quindi, è di tipo personale?
“In una situazione d’emergenza non ci sarebbero problemi a impegnarsi insieme con il Pd. Il problema era e resta Crocetta, una persona poco affidabile polticamente e amministrativamente. Una persona scarsa e inadeguata a fare il presidente”.

Lei ha citato il Pd, anche i democratici hanno seri problemi con il governatore.
“Tutto nasce da qui: lo scontro che da oltre un anno caratterizza il rapporto tra Crocetta e il suo partito. I problemi della Sicilia finiscono in secondo piano di fronte alle questioni di potere e di poltrone e così, da oltre un anno, non si fa altro che parlare di rimpasto”.

Eppure l’anomalia segnalata da Crocetta esiste davvero: Ncd sostiene Renzi insieme al Pd e all’Udc. Voi e lo scudocrociato a Roma avete dato vita a una costituente popolare in vista della nascita di una casa politica comune, ma in Sicilia siete su fronti opposti.
“E’ vero, si tratta sicuramente di una grossa anomalia chje la nostra gente non capisce. Vogliamo andare avanti in quel progetto e presto decideremo se concretizzarlo anche a livello regionale, ma è chiaro quando faremo questo apsso l’Udc dovrà essere consequenziale a queste decisioni e fare una scelta”.

Chiederete all’Udc di uscire dal governo regionale?
“Se credono nel progetto della costiruente popolare dovranno mettere in conto anche la possibilità di uscire in futuro da questo Esecutivo. Intanto, l’Ncd il 13 ottobre celebrerà la sua costituente regionale. Alfano starà tutto il giorno con noi e parleremo anche della costiutente popolare”.

Non temete che le sirene berlusconiane possano avere una forte attrattiva sui vostri uomini a Roma e a Palermo?
“Berlusconi rischia di perdere un pezo del suo aprtito alla Camera e al Senato e per mantenere la sua forza di negoziazione con Renzi sta cercando dia dulare qualche scontento, ma sono straconvinto che nessuno cadrà in tentazione. Ncd è un partito in salute. Dopo le Europee sfogai un malessere temporaneo, ma tutto questo è superato. Erano soltanto scorie elettorali, ora il aprtito è in grande forma e lavora al rilancio del centrodestra guardando giò al dopo-Crocetta”.


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