Guido Paolilli, poliziotto in pensione coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio dell’agente Antonino Agostino, assassinato nel 1989 a Palermo insieme alla moglie Ida, verrà interrogato venerdì dai pm della dda di Palermo Nino Di Matteo e Francesco Del Bene. I magistrati stanno cercando di accertare, tra l’altro, l’esistenza di depistaggi nell’indagine sul duplice omicidio ancora avvolto dal mistero. Paolilli, unico iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento aggravato, all’epoca dell’assassinio in servizio a Pescara, nel 1989 era aggregato alla Mobile di Palermo. L’agente partecipò alla seconda perquisizione effettuata a casa del poliziotto dopo l’omicidio, ma il suo nome non risulta in alcuna delega di indagine, né nei verbali conclusivi della perquisizione stessa. Da un’intercettazione di una conversazione che Paolilli ebbe nel 2007 col figlio emerge una inquietante rivelazione. L’agente, infatti, racconta al congiunto, riferendosi proprio alla perquisizione dell’epoca, di avere “distrutto molte carte” custodite nell’armadio dell’abitazione della vittima. Circostanza inquietante visto che nel portafogli di Agostino gli inquirenti avevano trovato un biglietto in cui l’agente aveva scritto che, se gli fosse successo qualcosa, avrebbero dovuto guardare nell’armadio. La scorsa settimana i pm di Palermo hanno interrogato anche altri poliziotti che parteciparono alle indagini. Gli agenti sono stati anche messi a confronto.
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