Caso Palazzolo, il Pd palermitano| scrive al Presidente Mattarella - Live Sicilia

Caso Palazzolo, il Pd palermitano| scrive al Presidente Mattarella

Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo, si rivolge al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier Matteo Renzi e al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, affinché assumano “ogni utile informazione utile”. La Commare (Mov139): "No alle strumentalizzazioni". Spallitta: "Sì ai bandi".

PALERMO – “Non si comprende come il Cda di un aeroporto intitolato a “Falcone e Borsellino” non si stia rendendo conto che la scelta di non concedere la proroga all’imprenditore Palazzolo può contribuire concretamente al rafforzamento di quel convincimento secondo il quale, in Sicilia, per un imprenditore è sempre più conveniente pagare il pizzo che denunciare i propri aguzzini. Convincimento per estirpare il quale, proprio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino scelsero di fare i magistrati, di sfidare la mafia, la corruzione e il malaffare, pagandone il prezzo con la propria vita”. Con queste parole Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo, si rivolge al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier Matteo Renzi e al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, affinché assumano “ogni utile informazione utile” e adottino “ogni provvedimento che sarà ritenuto necessario” per risolvere la questione che vede contrapporsi da una parte l’imprenditore Santi Palazzolo, dall’altra la Gesap.

“I Consiglieri di amministrazione di Gesap – si legge nella lettera – hanno comunicato all’imprenditore Santi Palazzolo di avere deliberato l’impossibilità di concedergli qualsivoglia rinnovo o proroga del rapporto contrattuale in atto se non previa partecipazione ed aggiudicazione mediante gara pubblica, aperta a qualsivoglia ulteriore partecipante. A fronte delle polemiche che, come intuibile, sono scaturite da più fronti (stampa, politica, associazionismo Antiracket) non appena siffatta decisione è divenuta di dominio pubblico, i componenti del Cda hanno ritenuto opportuno rendere noto un comunicato con il quale, ringraziato l’imprenditore Palazzolo per il coraggio mostrato con la sua denuncia, si sono detti certi del fatto che Palazzolo avrebbe compreso la predetta decisione poiché soggetto che, certamente, ‘non è alla ricerca del privilegio per ciò che ha fatto’”.

“Alcuno stupore, del resto, avrebbe potuto destare un eventuale trattamento di favore riservato all’imprenditore Palazzolo – continua Miceli – proprio in funzione della denuncia dallo stesso sporta e ciò, soprattutto, se si considera che il sistema normativo previsto a tutela delle “vittime dell’estorsione” (rectius la volontà del legislatore italiano) è sempre stata quella di “agevolare” le vittime che hanno il coraggio di denunciare”.

“Pur volendo ammettere che la decisione sia figlia di esigenze di prudenza, imparzialità e trasparenza, risulta doveroso chiedersi se e in che misura, nel processo decisionale del Cda, abbiano avuto rilevanza le esigenze della “opportunità” e della “tutela dell’immagine” dell’aeroporto – conclude il segretario provinciale del Pd – nonché quella della “qualità” dell’imprenditore contraente, da intendersi come occasioni o ragioni per dare corso ad una proroga, già prevista come possibile per contratto, che potrebbe consentire di mantenere all’interno dello scalo intitolato ai giudici “Falcone e Borsellino” un esercizio commerciale il cui titolare è, indubbiamente, un baluardo di legalità”.

LE REAZIONI

“Lo scorso primo aprile il Consiglio Comunale di Palermo ha dedicato un’intera seduta ai temi Gesap, proprio alla presenza del presidente Giambrone, di Colombo e dell’intero CdA. In quella sede, fra gli altri, è stato affrontato il tema del bando di gara per l’assegnazione degli spazi, per altro deliberato dal CdA Gesap pochi giorni prima, il 26 marzo. Tale delibera, che ha messo fine al sistema degli affidamenti diretti, è stata illustrata in aula, ricevendo il plauso di tutti i gruppi consiliari per aver posto regole chiare e trasparenti per l’assegnazione degli spazi stessi. Proprio questo credo sia la migliore garanzia che l’azienda possa offrire ai potenziali investitori: certezza delle regole e trasparenza delle stesse. Si evitino dunque strumentalizzazioni politiche e polemiche inutili che rischiano soltanto di creare confusione”. Lo dice Pierpaolo La Commare, vice capogruppo del Mov139 a Sala delle Lapidi.

“Il racket delle estorsioni è un fenomeno di gravità inaudita che ha compromesso per troppo tempo la libertà imprenditoriale e ha danneggiato la nostra economia. Per questo ritengo che i commercianti che denunciano i tentativi di estorsione, come ha fatto Santi Palazzolo, vadano sicuramente supportati dalle Amministrazioni e abbiano diritto ad essere indennizzati per le pressioni, le limitazioni e le minacce subite ingiustamente. La legge, del resto, prevede strumenti premiali e di risarcimento per chi ha la forza, il coraggio e la volontà di denunciare. Questione diversa, a mio avviso, è attribuire percorsi preferenziali in assenza di disposizioni di legge che garantiscano, per tutti coloro che si siano ribellati alle estorsioni, parità di trattamento. Ritengo infatti che per chi denuncia il principale obiettivo debba essere quello che la Pubblica amministrazione agisca sempre in modo imparziale e trasparente, con l’applicazione di criteri oggettivi e il ricorso a procedure di evidenza pubblica, che sono quegli strumenti che garantiscono a chi ha i requisiti, la professionalità e le competenze, di aggiudicarsi eventuali concessioni, appalti o servizi. Per queste ragioni, nell’esprimere la mia piena solidarietà all’imprenditore Santi Palazzolo, ritengo tuttavia che sia corretto da questo momento in poi, alla luce delle criticità che probabilmente hanno caratterizzato la passata gestione dei beni pubblici, riprendere un percorso di massima trasparenza bandendo procedure di gara per l’assegnazione degli spazi aeroportuali”. Lo dice Nadia Spallitta del Mov139.

 


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