Agrigento, stangata per il caso dei 4 Suv - Live Sicilia

Caso Suv al Comune di Agrigento, stangata per ex dirigente e funzionaria

Dovranno restituire il denaro
LA SENTENZA
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AGRIGENTO – Un finanziamento concesso per il potenziamento dei centri estivi e ricreativi destinati alle attività dei minori utilizzato invece quasi interamente per acquistare quattro Suv. La Sezione giurisprudenziale della Corte dei Conti, presieduta da Giuseppa Maneggio, ha condannato l’ex dirigente del Comune di Agrigento Gaetano Di Giovanni e la funzionaria Maria Orlando al pagamento in solido di 120mila euro a titolo di risarcimento per il danno erariale.

La sentenza

I giudici hanno riconosciuto la responsabilità amministrativa dei due, all’epoca dei fatti rispettivamente responsabile del Settore II del comune di Agrigento e responsabile unico del procedimento. La vicenda, scaturita dalle denunce del responsabile regionale dipartimento Trasparenza enti locali Giuseppe Di Rosa, è quella legata all’ormai noto ‘caso Suv’, portato alla ribalta nazionale anche dalle telecamere di Striscia La Notizia.

La storia del finanziamento

Il ministero della Famiglia aveva concesso un finanziamento di 135.617,15 euro al comune di Agrigento al fine di potenziare i centri estivi e le attività dei minorenni appartenenti alle fasce più deboli del territorio. Il 96% dell’importo ottenuto, pari a 120mila euro, è stato però speso per l’acquisto di due Nissan Qashqai e due Renault Kadjar. Non propriamente veicoli idonei al trasporto di minori. Dopo un lungo iter, caratterizzato da ricorsi e revoche, i giudici contabili si sono espressi sul tema e il giudizio è stato molto severo: “L’ utilizzo della quasi integralità del finanziamento concesso per l’acquisto di quattro Suv – si legge nelle quaranta pagine della sentenza – ha tradito le finalità per le quali è stato concesso violando, al contempo, i principi di economicità ed efficacia e producendo un danno rispetto alle finalità che la stessa intendeva perseguire con il finanziamento concesso”.

E ancora: “L’acquisto contestato dalla Procura, a prescindere dalla piena prova della funzione strumentale degli stessi, ha invero sostanzialmente assorbito il 96% dei 135 mila euro a disposizione, denotando comunque una sostanziale abnormità e sproporzione rispetto all’unico intervento realizzato nel corso della mattina dell’ultimo giorno utile del periodo”.

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